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di Gerardo Olivares
 
(14 kilometros) REGIA: Gerardo Olivares. SCENEGGIATURA: Gerardo Olivares con la collaborazione di Enrique Meneses. INTERPRETI: Mahamadou Alzouma, Aminata Kanta, Adoum Moussa. FOTOGRAFIA: Magoo Moro (Formato:Panoramico/Colore). MUSICA: Santi Vega (Colonna sonora: Dolby-Stereo). PRODUZIONE: José Maria Morales, Oscar Portillo. DISTRIBUZIONE: Bolero Film. GENERE: Drammatico. ORIGINE: Spagna. ANNO: 2010. DURATA: 95’ 
 
Dalla Nigeria, dal Mali, dal Marocco alcune persone si decidono a compiere il passo più rischioso: attraversare i 14 chilometri che separano l’Africa dall’Europa attraverso lo stretto di Gibilterra. Ci sono tra i tanti: Mukela, un ragazzo che insegue il sogno di diventare un famoso calciatore; Violeta, ragazza in fuga dal matrimonio impostole dalla famiglia con un vecchio del luogo. Mukela e Violeta si incontrano, attraversano insieme il deserto del Sahara e l’Algeria, giungono in Marocco, superano duri ostacoli, sbarcano in Spagna. Qui, ormai innamorati, riusciranno forse a cominciare una nuova vita….

Gli africani che cercano di arrivare in Europa, i loro problemi, i ricatti, i soprusi, le difficoltà che devono affrontare: il tema é forte, conosciuto, di difficile soluzione, mette in campo aspetti certamente politici ma anche umani, civili, di rispetto per la persona. Il film presenta queste problematiche senza particolari approfondimenti. Alla fine addirittura, quando il poliziotto spagnolo sparisce nel nulla, la realtà lascia spazio alla fiaba. Resta, comunque forte l’assunto di fondo. Dal Mali all’Algeria, da qui alla Spagna, su camioncini stracarichi e piedi sfasciati, strade di fortuna e barconi come bare sul mare. Con loro – a distanza di pudore – il regista Gerardo Olivares, filma con 14 Kilometros l’odissea senz’epica dei dannati del pianeta, esuli da una terra che li odia per un’altra che non li vuole. Uno sguardo al servizio dei personaggi, di cui condivide la fatica ma non la disperazione, sfiorando la pietà che non cede alla commiserazione: genuino, forse persino brado, teso tra l’estasi immobile dei paesaggi e la calma di una natura che avvolge ma non soccorre; fermo nell’inchiodare la crudeltà del potere sulla croce dei poveri; morale nel restituire al digitale una forte ragion d’essere, l’occhio sottratto ai pochi per essere rivolto a tutti. Invisibili in primis.

* Nonostante il racconto si incentri sui protagonisti, lasciando più in sottofondo gli aspetti sociali e politici della vicenda, il film ha, comunque, il merito di suggerire degli spunti che possono essere poi proposti alla riflessione e approfonditi come si deve. Il taglio apparentemente intimista, rispetto alla tematica sociale presentata, non toglie che in ambito di riflessione per ragazzi o a livello scolastico si debbano utilizzare gli spunti suggeriti dal film per un proficuo dibattito su questi temi così attuali e importanti. Per questo il film ha ottenuto anche il riconoscimento come prodotto per ragazzi.          

CLASSIFICAZIONE FILM: YoungTipologia Utilizzo: MIRATO

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