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RITORNO AL BOSCO DEI 100 ACRI

di Marc Forster

(Christopher Robin) REGIA: Marc Forster. SCENEGGIATURA: Allison Schroeder, Alex Ross Perry. INTERPRETI: Ewan McGregor, Hayley Atwell, Mark Gatiss, Adrian Scarborough, Tristan Sturrock, Katy Carmichael, Roger Ashton-Griffiths, Bronte Carmichael, Paul Chahidi, Orton O’Brien. FOTOGRAFIA: Matthias Koenigswieser (Formato: Cinemascope/Colore).  MUSICA: Jon Brion. PRODUZIONE: 2dux², Walt Disney Pictures. DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures. GENERE: Animazione-Drammatico. ORIGINE: USA. ANNO: 2018.  DURATA: 104’.

 JUNIOR CINEMA: Baby – Teens

 

Diventato adulto, Christopher Robin è intrappolato in un lavoro stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’ sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende, permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua infanzia… La Disney quando vuole riesce a lasciare il segno come pochi altri ed anche questa volta ha fatto centro. In molti si erano preoccupati di questo nuovo live action con protagonista un adulto Christopher Robin, ma Ritorno al Bosco dei 100 Acriè un film di infinita dolcezza che emozionerà i bambini di ieri, di oggi e di domani. Chi è cresciuto guardando i cartoon di Winnie The Pooh poteva pensare che non fosse il massimo rappresentarlo come un peluche parlante, ma questo aspetto non ha fatto altro che rendere ancora più dolce il tenero orsetto e i suoi amici permettendogli anche una scampagnata nella Londra del 1949. La prima cosa da dire su Ritorno al Bosco dei 100 Acridi Marc Foster è che ci troviamo davanti ad un’opera ben scritta (ma questo era scontato dato che nel team degli sceneggiatori c’è anche il premio Oscar de “Il Caso Spotlight” Tom McCarthy) e realizzata meglio, anche grazie all’ausilio di una colonna sonora organica alla storia e una fotografia che ne esalta colori, luci e ombre. Un film che non è solo un dejavu dolce come il miele o un film per bambini, ma anche una disamina sulla vita e una critica al capitalismo. Un viaggio dentro di sé per il Christopher Robin di Ewan McGregor, semplicemente perfetto nei panni di un dirigente d’azienda che ha perso l’innocenza di bambino e non si rende conto di star per perdere la sua famiglia. È proprio allora che quel sottile filo rosso che lo lega al suo Winnie Pooh cerca di riportarlo nel Bosco dei 100 Acri in cui ritroverà gli amici con i quali era stato pienamente se stesso. Un film sulla riscoperta di se stesso, dei valori della famiglia e della capacità di vedere il mondo con lo sguardo di meraviglia di un bambino. L’altra grande protagonista è la piccola Madeline, interpretata dalla bravissima Bronte Carmichael, mentre nel ruolo della moglie Evelyn troviamo Hayley Atwell. Un cast davvero affiatato. Un film fatto di simboli e piccole cose, come un palloncino che rappresenta al tempo stesso la fanciullezza di Christopher Robin che vuole lasciare alla figlia. Un’opera ben più intensa di quanto ci si poteva aspettare, finalmente un live action perfetto e fatto con grande intelligenza dalla Disney con la speranza di ritrovare presto Winnie Pooh e la sua banda perché le nuove generazioni hanno bisogno di dolcezza e semplicità, la stessa racchiusa nel cuore grande così di un tenero orsetto.

* Ritorno Al Bosco Dei 100 Acriè un film totalizzante. Ha la capacità di intrattenere l’adulto, il bambino, colui che cerca una storia divertente, la persona che, invece, preferisce una vicenda piena di tenerezza, perfino chi cerca soltanto la tecnica in un film o chi ha solo voglia di rievocare il passato. L’odissea dell’attempato Christopher Robin, complessivamente, convince e colpisce. L’amore e la dedizione dietro al progetto sono ben visibili nel prodotto finale. Si respira quella magia tipica delle produzioni Disney vecchio stile. La pacatezza nel raccontare la storia di un uomo che ha vissuto molte pene nella sua vita, rinchiuso in se stesso, in un corpo che ormai è un involucro vuoto, ma che riesce a ritrovare la via da tempo perduta, è rimarchevole. Forster ha un tocco molto delicato e riesce a farti immergere in questa storia di indicibile tenerezza. Ci ricorda di non lasciarci alle spalle il nostro passato, di non essere spinti dalla società ad agire in modo canonico e meccanico. Ci incita a pensare con la nostra testa, a rimanere vicini a ciò che amiamo. Ci grida di vivere, vivere nel modo che crediamo sia più giusto per noi. L’importante è fare sempre ciò che ci rende felici e che contribuisca a rendere felici le persone intorno a noi.

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