DON MILANI L’Unita’ 30_4_76 L.P.
Due film sul priore, di Barbiana in un mese sono forse troppi, anche se la figura di Don Milani giganteggia nella bonaccia del cattolicesimo italiano odierno. Inevitabile, poi risulta fare confronti con Un prete scomodo di Pino Tosini, di cui sottolineammo l’interesse ma lamentammo l’impostazione vittimistica data al personaggio.
Diciamo quindi subito che questo Don Milani ci è sembrato più consono al modello reale, sia nel contesto storico-ideologico, espresso cinematograficamente senza furbe perifrasi, sia nella violenza quasi eretica delle discussioni. Ad Ivan Angeli, che esordisce qui nel lungometraggio dopo vari documentari e una discreta carriera d’attore, dobbiamo riconoscere inoltre di non aver taciuto neppure dei limiti del religioso.
Tuttavia il regista, nel suo fervore didattico, si è quasi dimenticato d’essere anch’esso un toscano, soffocando quella feroce ironia di giudizio che Don Milani ha fatto trapelare dai suoi scritti e che Edoardo Torricella. nella sua rigorosa ed estraniata interpretazione. ha quasi del tutto cancellato.
Ci troviamo comunque di fronte a un Don Milani maestro di vita avanti del suo tempo, certo un isolato, a cui nostri due registi, pur dalle loro differenti angolazioni. non sono riusciti a creargli intorno quell’umile ma vivissimo mondo di ragazzi per il quale si è battuto.