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Produzione audiovisiva su Don Milani e Barbiana.

Premessa:

Parlare dei materiali audiovisivi prodotti sulla figura di Don Lorenzo Milani e sulla sua scuola è un’impresa al limite dell’impossibile in quanto non esiste un contenitore che raccolga il tutto. Nella migliore delle ipotesi si può cercare di inventariare quanto reperibile in rete soprattutto sul social YouTube, sulle Teche Rai o nelle varie sezioni di RaiPlay oltre che su alcuni portali proprietari.

Audiolettura

Sulla piattaforma YouTube sono presenti moltissimi documenti riguardanti convegni sui principali temi entrati nell’interesse generale di studiosi ed appassionati: fondamentalmente si tratta di temi riguardanti la scuola di Barbiana – utilizzando come testo di riferimento Lettera ad una professoressa, scritta a più mani dagli allievi della scuola ma con la supervisione di don Lorenzo – o le posizioni assunte sull’obiezione di coscienza di cui si tratta nella pubblicazione L’obbedienza non è più una virtù  del 1965 comprendente la sua Lettera ai giudici’. Naturalmente il primo materiale di studio è stato altresì la sua pubblicazione Esperienze pastorali che evidenzia la sua visione di una Chiesa intesa innanzitutto come servizio alle classi più povere della società.
In questo contesto non vanno dimenticate le Lettere pubblicate postume e che rappresentano una fonte di riferimento soprattutto per studi, servizi e successive produzioni fiction.

Nell’inventario del materiale reperibile in rete possono altresì annoverarsi alcuni docufilm che, non essendo prodotti di fiction, riportano considerazioni e materiali in forma enunciativa utili a informare lo spettatore su don Lorenzo Milani e sulla scuola di Barbiana.
Dei docufilm originali realizzati con don Milani vivente sono rimaste poche tracce (ne tratteremo in seguito): si tratta soprattutto di quelli realizzati dalle persone più vicine all’ambiente di Barbiana, quali Agostino Ammannati e Andrea D’Alessandro: materiali utilizzati in seguito da cultori quali Tullio de Mauro e Giorgio Pecorini (Don Lorenzo Milani e la sua scuola) o da studiosi quali Alberto Melloni, curatore dell’opera omnia del nostro sacerdote in collaborazione con Federico Ruozzi per la collana “I Meridiani” (di Mondadori) .
In questo ambito , diciamo subito che il documento migliore reperibile in commercio è “Barbiana 65” (2017) realizzato da Alessandro G.A. D’Alessandro, con materiale registrato dal padre Angelo d’Alessandro nel dicembre del ‘65 a Barbiana, quindi, con don Lorenzo ancora in vita.

Gli innumerevoli docufilm realizzati nel tempo presentano quasi tutti lo stesso canovaccio – e non potrebbe essere diversamente –: interviste ad allievi della scuola di Barbiana, a persone che hanno avuto rapporti con il sacerdote , ed altri presbiteri che sono stati vicini idealmente a don Lorenzo, il tutto intervallato dai pochi documenti originali e da molte fotografie reperibili nell’archivio della Fondazione Don Milani.
Questi lavori, in genere reperibili su internet, risultano utilizzabili in contesti ben precisi, soprattutto quali presentazioni della vita di don Lorenzo e dei principali temi alla base del pensiero milaniano.

In pochi casi si ha un apporto originale, se si escludono alcune interviste a don Bensi (suo padre spirituale) o ad altri sacerdoti che sono stati coetanei del nostro o compagni di seminario quali mons. Piovanelli – futuro arcivescovo di Firenze. Uno dei contributi più originali – ripreso in molti docufilm – è senza dubbio l’Intervista a Pasolini  realizzata dalla Rai  che stimola a considerazioni assolutamente singolari, visto soprattutto la diversità dei due personaggi.

Una tipologia vicina ai docufilm sono i servizi giornalistici realizzati nell’ambito di trasmissioni televisive: per citarne alcuni, che prenderemo in esame in seguito, vale la pena annoverare quelli di Giovanni Minoli e di Paolo Mieli nell’ambito della sezione Rai Cultura della collana “Rai Storia 20 anni dopo”.

Infine, di assoluto rilievo sono i lungometraggi che sintomaticamente sono stati prodotti quasi in contemporanea: Un prete scomodo di Pino Tosini (prima proiezione 23/10/1975) e Don Milani di Ivan Angeli (prima proiezione 23/04/1976); una concomitanza non priva di interrogativi e di cui parleremo. Sempre in questo ambito, ma pur sempre lungometraggio in quanto superiore ai 1500 mt previsti dalla definizione legislativa, è da considerare il film televisivo Don Milani priore di Barbiana regia de fratelli Frazzi e realizzato con la coproduzione di “Rai Cinema Fiction” trasmesso in due puntate il 2 e 3 dicembre del 1997.

Tutte le varie tipologie di materiali sopradetti sono, in genere, di difficile reperibilità e spesso di scarsa qualità per cui un utilizzo in proiezione richiede particolari considerazioni su cui forniremo alcune indicazioni per una resa ottimale.

Se i sevizi su Barbiana e Don Milani sono ingentissimi, non altrettanto si può dire dei materiali originali che, al contrario, si possono riassumere in pochissimi documenti dal momento che sappiamo come la posizione del priore sui questi media non fosse sempre benevola; d’altronde non è possibile parlare della produzione audiovisiva su don Milani se non si considerano i materiali originali su cui potersi basare.

Don Lorenzo, nella sua visione per cui la scuola doveva essere un’esperienza totalizzante nella formazione dei ragazzi, non concedeva tempo a tutte quelle attività che non potessero considerarsi strettamente formative; famosa e dibattuta è la sua posizione sulla ‘ricreazione’ non accettata perché toglieva tempo ad attività più importanti. Così, don Milani considera ed utilizza il cinema in funzione formativa (dice il nostro di aver visto non più di 6 o 7 film di un certo valore) ; il cinema cosiddetto ‘ di evasione’ è relegato alla stregua del calciobalilla o del ping-pong quali attività in uso presso circoli comunisti e, perché no, presso alcuni parroci che aventi lo scopo di portare profitto ai produttori mantenendo  i giovani contadini lontani da temi culturali e morali importanti per la loro formazione.

Più che altro, l’opinione di don Lorenzo era che i suoi ragazzi non potevano essere in grado di comprendere il senso di tutte le nozioni presenti nei film: per questo le visioni a cui don Milani ha portato i suoi ragazzi erano preparate scrupolosamente analizzandone preventivamente i contenuti in profondità. La considerazione di tipo estetico assumeva un interesse secondario anche se in molti casi esistono valutazioni di scene da cinefilo competente.

E’ in questa ottica che raramente permette a qualcuno di effettuare riprese filmate della sua persona anche se consentiva di mostrarei locali della sua scuola e i suoi allievi. Ci troviamo così a possedere una quantità notevole di foto – con cui anche Sandra Gesualdi (figlia di Michele, uno degli allievi di Barbiana) ha realizzato numerose mostre – e pochissimi documenti video.

Gli unici di cui si conoscono i lavori – come detto – sono Agostino Ammannati e Angelo d’Alessandro: del primo si sa che don Lorenzo lo abbia quasi messo sotto esame per verificarne la validità, permettendogli alfine di riprenderlo soprattutto mentre fa lezione sulla sdraio a righe con i suoi allievi: anzi, talvolta le riprese sono intervallate da richieste ad Agostino su come era meglio porsi rispetto alla cinepresa. Queste riprese effettuate in formato super8 sono materiale utilizzato da Giorgio Pecorini, Tullio De Mauro e Brunella Toscani per il servizio realizzato da per conto della TV Svizzera Don Lorenzo Milani e la sua scuola, del 1979, così come per la ricostruzione televisiva del docufilm Storia di Mi.

Cosa diversa è il lavoro di Alessandro D’Alessandro che assembla i materiali girati dal padre Angelo nel 1965. Ne viene fuori un documento – nel trentennale della morte – , Barbiana 65, piacevole e snello che riunisce anche testimonianze dell’insegnante Adele Curradi e del Procuratore Generale di Firenze Beniamino Deidda. Anche se non tutto quanto mostrato non è materiale originale , il lavoro scorre piacevolmente e la stessa durata di 65 minuti ne consente un utilizzo in occasione di incontri lasciando spazio ad eventuali successive fasi di commento.

Se don Milani non amava essere ripreso, ciononostante non era insensibile al valore del cinema tanto che già, dopo aver visto nel ’52 il film di Maurice Cloche  Monsieur Vincent  (premio Oscar nel 1949 per miglior film in lingua straniera e Coppa Volpi per migliore interpretazione maschile a Venezia) sulla vita di San Vincenzo de Paoli scrive al regista francese proponendo di girare una  Vita di Gesù  con l’intento di realizzare un documento – catechistico – in grado di affascinare i ragazzi. Siamo ancora durante il primo periodo di servizio a Calenzano.

In seguito don Milani non ignorerà il cinema, ma sceglierà con molta accuratezza cosa far vedere ai suoi ragazzi portandoli soprattutto al cinema di Borgo San Lorenzo o a quello di Vicchio (i due paesi del Mugello più vicini a Barbiana) non senza aver effettuato un’accurata preparazione alla visione.

Tra i pochi film visti dai ragazzi di Barbiana citiamo La corazzata Potemkin  di S. Ejsenstejn, Dio ha bisogno degli uomini  di J. Delannoy, Ladri di biciclette di De Sica , Roma città aperta di Rossellini e  Il vangelo secondo Matteo di P.P. Pasolini. Citiamo anche Tragedia nella miniera diretto da Georg Wilhelm Pabst del 1931 portato a Barbiana dallo stesso d’Alessandro e su cui l’analisi dei ragazzi lasciò esterrefatto il futuro regista di Barbiana 65.

Molto ci sarebbe da raccontare su queste vicende ma non rientra nel nostro scopo; per specifici approfondimenti si rimanda a due studi approfonditi realizzati da Paolo Alfieri e Carlotta Frigerio “Memoria scolastica o memoria pedagogica? La scuola di don Milani al cinema ed in televisione” (inserito nella collana “Immagini dei nostri maestri” edita da Armando Editore e Federico Ruozzi,  Don Lorenzo Milani, il grande e il piccolo schermo: dalla critica al cinema come mezzo di evasione al cinema come scrittura collettiva (in “Cabiria – Studi di Cinema”, rivista edita dal CINIT – Cineforum Italiano). Entrambi i saggi sono presenti su questo portale così come un catalogo documentato – inserito in questo portale  – di tutti i titoli citati nei documenti di don Milani , corredati di schede e con la possibilità di visionare il streaming molti film riportati. 

Tornando allo specifico di questa ricerca sui vari documenti audiovisivi prodotti, è chiave ricorrente l’inserimento di ampie interviste ad allievi o conoscenti che talvolta ribadiscono concetti già conosciuti; fra tutte possiamo citare come testimonianza ‘viva’ quella fatta a don Bensi – padre spirituale di don Milani – nell’ambito del servizio televisivo realizzato da Enzo Biagi.

Tutto ciò premesso non è nostra intenzione addentarci nella trattazione di questi temi già affrontati da illustri studiosi, ma fornire alcuni semplici riferimenti utili soprattutto per i neofiti.

Si può leggere un sintetico profilo biografico di don Lorenzo in questo estratto dalla “Scheda filmografica SPF (Sanpaolofilm) ” che utilizzeremo in seguito quale miglior analisi del film Don Milani di Ivan Angeli e che si trova fra i documenti allegati alla scheda del film.

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