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Don Milani L’intervista ad Antonio Piazza – Andrea Frambosi 5/11/201

Operatore alla macchina e direttore della fotografia, ha accompagnato il regista D’Alessandro in Toscana per realizzare il docu-film che vedremo a Longuelo, lui presente: «Un lavoro che a volte è stato anche difficile»

Antonio Piazza, operato­re alla macchina e di­rettore della fotografia, ha accompagnato, nel dicembre del1965, il regista Angelo D’Alessandro per effettuare le riprese di un documentario su don Milani a nessuna troupe, a nessun giornalista don Lorenzo aveva mai permesso di fare ri­prese a Barbiana, D’Alessandro e Piazza ci riuscirono: ci siamo fatti raccontare cosa successe in quell’occasione.Piazza sarà presente al Cinema Conca Verde di Longuelo mercoledi per incontrare il pubblico dopo la proiezione del film.

Ci racconti la sua avventura a Bar­biana.

«Io lavoravo al Centro Sperimentale dì Cinematografia di R oma come direttore della foto- grafia e come assistente del titolare della cattedra di fotografia. Angelo D’Alessandro insegnava regia, stringemmo una buona amicizia e cominciammo a fare diversi lavori insieme, il più im­portante fu “I misteri di Roma”, un film ideato da Zavattini che prevede va di scandagli are la città di Roma giorno e notte con sette troupe, una delle quali era pro­prio diretta da D’Alessandro, mentre io curavo la fotografia. Dopo aver girato insieme altri lavori, un giorno D’Alessandro mi ha chiesto se mela sentivo di andare con lui a Barbiana: “Vediamo se don Milani ci fa girare qualcosa” – mi disse».

Che cosa avete trovato quando siete arrivati là per la prima volta

«Un paesaggio di mezza montagna, una natura selvaggia, una parrocchia che si reggeva in piedi per miracolo. Ma soprattutto ci sorprese il modo di insegnare di don Lorenzo. C’erano dei tavolini attorno ai quali i ragazzi, giovani più o meno sbandati, orfani, figli di contadini, si sedevano do­ve volevano. Ogni giorno le lezio ni iniziavano conia lettura delle notizie più importanti dei giornali, perf ar capire ai ragazzi che il mondo non finiva a Barbiana ma c’era tanto altro da vedere. Dopo diche don Lorenzo faceva delle domande e dialogava con i ragazzi, poi c’erano le lezioni tradizionali e i lavori da fare, tagliare e spaccare la legna, far da mangiare…».

Barbiana 65 sala Sold-out

La sala del cinema Conca Verde di Longuelo è stata letteralmente presa d’assalto, nei giorni scorsi, dal pubblico che voleva assistere alla proiezione  del film-documentario «Barbiana ’65 – La lezione di don Milani». In quell’occasione più di duecento spettatori  non sono riusciti ad entrare (la sala ne contiene più di 400), per questo il Sas – Servizio Assistenza Sale che gestisce la sala di via Mattioli ha deciso di riproporre il film domani (ore 21), con una proiezione speciale al Conca Verde, in aggiunta alle due repliche previste per mercoledì 22 e giovedì 23 al Cinema del Borgo di piazza Sant’Anna (ore 21). Alla proiezione dei giorni scorsi aveva partecipato Antonio Piazza, direttore della fotografia e operatore delle riprese che il regista Angelo D’Alessandro aveva effettuato a Barbiana nel dicembre del 1965, portando la sua straordinaria testimonianza di un momento altrettanto straordinario non solo di cinema. Don Milani non aveva mai permesso, infatti, che giornalisti o cineoperatori riprendessero le attività della sua scuola e la sua persona. Il regista Angelo D’Alessandro stava realizzando dell’obiezione di coscienza, tema caldissimo in quegli anni, reso ancor più incandescente da una lettera che don Lorenzo aveva scritto ai cappellani militari e che aveva suscitato un vero e proprio scandalo (e generato un processo a carico del sacerdote).

Arrivato con l’operatore Antonio Piazza a Barbiana, D’Alessandro si accorge ben presto che molto più interessante del tema dell’obiezione di coscienza era quello del sistema educativo messo in atto dal sacerdote fiorentino nello sperduto paesino del Mugello. Riesce così a farebreccia nella corazza di don Lorenzo che accetta, per la prima volta, di farsi riprendere.

Il materiale girato allora, proposto dal regista alla Rai, non viene mai messo in onda e resta inedito per moltissimi anni. Fino a che il figlio di Angelo, Alessandro D’Alessandro, non lo ritrova e decide di restaurarlo e di montarlo assemblandolo con interviste, realizzate oggi, con Adele Corradi (classe 1924), l’insegnante che è stata quattro anni a Barbiana insieme a don Lorenzo.

Il risultato è questo straordinario «Barbiana ’65» che, dopo l’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, trova ora la via delle sale, ottenendo ovunque un grandissimo successo.

Andrea Frambrosi

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