In ACECToscana

LA STORIA SIAMO NOI  Don Lorenzo Milani

Fra tutti i docufilm, questo si discosta dalle solite notizie sula padre e la madre e riporta alcuni particolari poco noti quali l’elemento scatenante che ha portato don Lorenzo ad abbracciare la religione cattolica (il restauro di un affresco in una cappella). Di notevole interesse anche l’intervista a Silvano Piovanelli, compagno di seminario e futuro illuminato cardinale di Firenze che ha raccontato particolari di come lui la povertà “quasi francescana”.

La sua missione inizia con la Scuola di Calenzano, sua prima assegnazione, perché convinto che “da bestie si può diventare uomini e da uomini santi, ma non si può diventare santi direttamente da bestie” alludendo allo stato di poveri sfruttati dei suoi parrocchiani.

Scorrendo la seconda parte del docufilm si notano alcune discrepanze con altri documenti: si parla, per esempio della famosa presa di posizione di Don Lorenzo sulle elezioni, in cui si invita a votare ‘secondo coscienza’ con particolare riguardo verso i sindacalisti che peroravano le ragioni dei contadini e degli operai: si fa riferimento alle elezioni politiche del 1953 mentre in altri casi si riferisce questa dura presa di posizione alle amministrative del 1951. Se vogliamo, questo particolare non è importante se non per comprendere meglio le reazioni della Chiesa ufficiale e qui detto che il Cardinale Elia Dalla Costa abbia imposto il silenzio a Don Milani mentre altrove si ha notizia che questa limitazione sia stata imposta dall’arcivescovo Florit Uomo del Laterano, cioè della roccaforte tradizionalista, inviato come coadiutore a Firenze a gestire la situazione di queste correnti ‘discutibili’ presenti nel clero fiorentino.

E’ altresì dubbia la presa di posizione qui riportata di S. E. Dalla Costa dal momento che qualche anno dopo, sarà proprio lui a concedere l’imprimatur” su quel libro contro cui si è pronunciato il “Santo Uffizio” – 20 dic. 1958 – (divieto di pubblicazione e non ’messa all’indice’).

Il documentario prosegue secondo i canori del genere con interviste agli allievi, a storici, a vaticanisti (Mario Rossi, Michele Gesualdi, Maresco Ballini, Edoardo Martinelli, Franco Gesualdi, ed inoltre Ettore Bernabei Bruna Bocchini, Giancarlo Zizzola, Adele Curradi) ripercorrendo tutta l’esperienza di Don Milani fino all’ultima sentenza di condanna per la sua posizione sull’obiezione di coscienza. Fra i vari contributi segnaliamo quello di Veltroni ed, in particolare quello di Pietro Ingrao Ingrao che fa un dettagliato resoconto del suo incontro con Don Milani nel ’65: egli testimonia il modo poco cerimonioso con cui Don Milani accoglieva i suoi ospiti ma con i quali – come dice alla fine dell’intervista – andando via sentì che “era scatta una comunicazione”.  A livello di immagini ci sono le comuni riprese dei ragazzi che studiano o vanno in piscina mentre degna di approfondimento è la scena di Don Milani davanti alla chiesa di Barbiana riportata da un documentario “don Milani” di Giovanni Aversa (1997) di cui non abbiamo altri riferimenti.

Questo docufilm, della durata di 30’ è ben realizzato e sufficientemente completo: può essere utilizzato per la presentazione sintetica ma esaustiva della figura del sacerdote di Barbiana. Non abbiamo notizie di come recuperare l’originale, ma esiste una versione in 5 parti su Youtube, Naturalmente, la qualità è quella di questo portale.

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