“L’ORDINE DEL TEMPO”, un asteroide potrebbe abbattersi sulle nostre precarietà
di Lorenzo Pierazzi
Un enorme corpo celeste, ribattezzato «Anaconda» per le sue particolari dimensioni, potrebbe abbattersi sulla Terra. Enrico, un fisico che insieme ai suoi colleghi dell’osservatorio astronomico sta seguendo l’avvicinarsi del pietrone verso il nostro pianeta, decide di informare dell’imminenza della catastrofe i suoi più cari amici riunitisi in una villa al mare per festeggiare il cinquantesimo compleanno della padrona di casa.
L’ordine del tempo di Liliana Cavani racconta le ore immediatamente precedenti al possibile impatto che potrebbe provocare, come accadde ai dinosauri più di sessanta milioni di anni fa, l’estinzione del genere umano. La regista, classe 1933, (Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia 2023, con una produzione che comprende anche tre opere su San Francesco d’Assisi) a distanza di ventun’anni dall’ultimo suo lungometraggio («Il gioco di Ripley») compie sicuramente un’operazione audace portando sul grande schermo l’omonimo saggio di Carlo Rovelli.
Un testo, quello del fisico veronese (che ha collaborato alla sceneggiatura), conosciuto in tutto il mondo e di non facile comprensione, a tratti poco accessibile e incentrato, attraverso l’evoluzione del pensiero scientifico, sull’esposizione dei vari punti di vista che possono influenzarci nella percezione del concetto tempo (i greci parlavano di chronos, il tempo cronologico, aiòn, il tempo trascendentale, kairòs, il tempo indeterminato, eniautos, l’anno solare).
Per mettere in scena una vicenda racchiusa interamente nello spazio-tempo di una borghese residenza estiva (a Sabaudia), la Cavani si avvale della presenza di un cast composto da una lunga carrellata di volti noti della cinematografia italiana, destinati a rappresentare al meglio le ipocrisie, le debolezze, il vuoto di una generazione che, nonostante abbia tutto, conduce un’esistenza segnata dall’angoscia più profonda. E così, sconvolti dalla presa di coscienza che il loro potere e le loro ricchezze sono niente se posti di fronte alla grandezza e all’imprevedibilità dell’universo, un medico, uno psicanalista, una docente universitaria, un’avvocata, un broker, una giornalista inglese, un’altra fisica, per alcune ore si tolgono le loro maschere borghesi, interrompono cordiali e stucchevoli argomenti di conversazione e si rovesciano l’un l’altro quelle verità scomode che hanno covato per anni.
E nonostante il disagio crescente, fatta eccezione per Enrico e Paola che vivono un loro «Quel che resta del giorno», quasi nessuno abbandonerà quella casa isolata simile a un bunker, un luogo fuori dal mondo ma purtroppo incapace di evitare le conseguenze della probabile collisione. Unico prezioso intermezzo alla continua presenza dei protagonisti è suor Raffaella. Gli incontri di Giulia, la fisica, con la monaca clarissa diventeranno così delle importanti occasioni per profonde riflessioni sul rapporto tra scienza e religione («la preghiera è un’arma fragile, ma potente davanti all’impotenza»).
L’ordine del tempo si inserisce nel filone didattico della Cavani, un genere che ha segnato la sua carriera televisiva (le mini serie su De Gasperi, Einstein, fino al terzo Francesco) ed invita lo spettatore a meditare sulla condizione dell’uomo del nostro tempo e sulla precarietà dei rapporti di coppia. Ma soprattutto lo spinge a rileggere, alla luce delle sue suggestioni visive, l’opera letteraria di Rovelli segnata dalla perentoria affermazione «il tempo non esiste ma è soltanto una convenzione, una costruzione degli esseri umani».
L’ORDINE DEL TEMPO <+nerob>di Liliana Cavani. Con Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Kseniya Rappoport, Valentina Cervi, Francesca Inaudi, Angela Molina
Produzione: Indiana Production, Gapbusters; Distribuzione: Vision Distribution; Italia, Belgio, 2023 Drammatico; Colore Durata: 1h 52min
Fonte: Toscana Oggi, edizione del 12/09/2023
