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1950

Titolo   Domani è troppo tardi

Paese di produzione    Italia – Anno  1950 – Durata  101 min – Dati tecnici    B/N – Genere  drammatico, sentimentale – Regia Léonide Moguy – Soggetto  Léonide Moguy, Alfred Machard, Giuseppe Berto, Oreste Biancoli, Paola Ojetti – Sceneggiatura Léonide Moguy, Alfred Machard, Giuseppe Berto, Oreste Biancoli, Paola Ojetti – Produttore    Giuseppe Amato – Casa di produzione Rizzoli Film – Distribuzione in italiano     E.N.I.C.. – Fotografia     Mario Craveri, Renato Del Frate, Aldo Graziati – Montaggio    Lionello Massobrio – Musiche   Alessandro Cicognini – Scenografia  Piero Filippone –

Interpreti e personaggi
Anna Maria Pierangeli: Mirella – Vittorio De Sica: professor Landi – Lois Maxwell: signorina Anna – Gino Leurini: Franco – Gabrielle Dorziat: direttrice – Armando Migliari: preside – Lauro Gazzolo: signor Giusti – Carlo Romano: signor Barrardi – Olga Solbelli: signora Giusti – Ave Ninchi: signora Berardi – Monique Van Vooren: Giannina – Vito Chiari: compagno di Franco – Patrizia Corsi Rota: Bianca – Carlo Delle Piane: Enzo – Luciano De Ambrosis: Armando Annuale:

Centro Cattolico Cinematografico
1950
Vol.  XXVIII pag. 62

Valutazione : A

DOMANI È TROPPO TARDI

Origine: Italiana ■— Genere: Pedagogico — Produz. e Distrib.: Rizzoli e C., Milano — Regìa: Leonida Moguy — Interpr.: Vittorio De Sica, Gabriella Dorziat, Anna Pierangeli, Ave Ninclii, Lauro Gazzolo.

Mirella e Franco, due adolescenti, frequentano, in sezioni separate, la stessa scuola media. Mirella, bella e romantica, ha la testa piena di sogni d’amore. E’ figlia unica: i suoi geni­tori sono molto severi con lei. Anche Franco sente gli effetti dell’età critica, ma suo padre non sa essergli di guida. A scuo­la, soltanto una giovanissima insegnante osa affermare che gli adolescenti, d’ambo i sessi, devono essere illuminati con franche spiegazioni e guidati con benevoli esimigli. Mirella e Franco sono accolti nella colonia estiva, istituita In un vecchio castello. La direzione della colonia è affidata ad una signora d’età matura, di rigidi principi, che si trova ben presto in contrasto con la giovane insegnante e col di lei collega, un professore. Durante una scorribanda nei dintorni, ragazzi e ragazze vengono sorpresi da un furioso temporale. Mirella e Franco smarriscono la strada e si riparano, fradici di pioggia, in un casolare deserto. Scoperti dopo molte ore, vengono mal­trattati dalla direttrice, che inveisce contro Mirella febbrici­tante. Questa, che in realtà non ha commesso niente di grave, esasperata e intimorita dalle ingiuste accuse, corre a gettarsi nel vicino lago. La salva Franco e con l’aiuto del professare la richiama alla vita.

Si tratta d’un lavoro a tesi, convenzionale ed ingenuo. Non man­cano alcune efficaci sequenze.

Si denunciano, nel lavoro, le conseguenze deleterie d’un educazione non fondata sulla benevola compren­sione dell’animo giovanile e sulla conoscenza dell’am­biente. Malgrado un tentato suicidio, commesso in condizioni psichiche e fisiche anormali, il film è tendenzialmente positivo : per il suo argomento, non è adatto ai giovani. La visione è ammessa solo per gli adulti.

Trama

Mirella e Franco, due adolescenti, frequentano, in sezioni separate, la stessa scuola media. Mirella, bella e romantica, ha la testa piena di sogni d’amore. E’ figlia unica: i suoi genitori sono molto severi con lei. Anche Franco sente gli effetti dell’età critica, ma suo padre non sa essergli di guida. A scuola, soltanto una giovanissima insegnante osa affermare che gli adolescenti d’ambo i sessi devono essere illuminati con franche spiegazioni e guidati con benevoli consigli. Mirella e Franco sono accolti nella colonia estiva, istituita in un vecchio castello. La direzione della colonia è affidata ad una signora d’età matura, di rigidi principi, che si trova ben presto in contrasto con la giovane insegnante e col di lei collega, un professore.

Durante una scorribanda nei dintorni, ragazzi e ragazze vengono sorpresi da un furioso temporale. Mirella e Franco smarriscono la strada e si riparano, fradici di pioggia, in un casolare deserto. Scoperti dopo molte ore, vengono maltrattati dalla direttrice, che inveisce contro Mirella febbricitante. Questa, che in realtà non ha commesso niente di grave, esasperata e intimorita dalle ingiuste accuse, corre a gettarsi nel vicino lago. La salva Franco e con l’aiuto del professore la richiama alla vita. (fonte comingsoon.it)

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