di Jonathan Glazer
Genere: Drammatico. Origine: Gran Bretagna, Polonia.
Distribuzione: I Wonder Pictures. Interpreti: Sandra Hüller, Christian Friedel, Ralph Herforth, Max Beck, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Lilli Falk, Wolfgang Lampl.
PREMIO OSCAR MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Liberamente ispirato all9omonimo romanzo di Martin Amis, La Zona d’interesse è la storia di una famiglia tedesca apparentemente normale che, abitando in una bucolica villa con piscina, vive una quotidianità fatta di gite in barca, di lavoro d9ufficio e domeniche in riva al fiume. Peccato che il capofamiglia sia il gerarca nazista
Rudolf Höss (Christian Friedel) e la deliziosa villetta con giardino, in cui vive assieme a sua moglie Hedwig (Sandra Hüller) e i suoi figli in una surreale serenità, sia situata proprio al confine con il campo di concentramento di Auschwitz. Parte esattamente da qui La Zona d9Interesse, il nuovo film del regista britannico Jonathan Glazer insignito del Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes e candidato a 5 Premi Oscar tra cui Miglior Film e Miglior Regia.
Il film affronta con estrema originalità un tema che avrebbe potuto essere raccontato in tanti modi diversi, mostrandone la drammaticità anche con immagini. Invece, risulta tanto più efficace quanto più non ce le mostra, mettendo in evidenza un9assuefazione al male che coinvolge persone che conducono apparentemente una vita normale. Così facendo, la denuncia acquista ancora più forza e si lega ancora di più all9oggi e a quel che succede intorno a noi e nei nostri mondi tranquilli. Decidendo di raccontare gli aguzzini e non le loro vittime, Glazer fa una scelta di campo che riguarda l’oggi, ragionando sulla banalità del male attraverso un identikit in cui il paradosso della famiglia tedesca, incurante dell’abominio che le sta accanto, moltiplica all’ennesima potenza quello dell’Occidente nei confronti delle guerre che, del tutto o in parte, ha contribuito ad accendere. La Zona d9Interesse è un ritratto dettagliato e senza filtri di un9epoca spaventosa, straniante, restituita in immagini da Glazer attraverso costruzioni rigorose e geometriche, dal montaggio armonioso e morbido, che raccontano di gesti semplici di vita quotidiana, mentre il mondo intorno viaggia diretto verso l9Apocalisse. Un contrasto dalla forbice valoriale incalcolabile di (dis)umanità ribaltata, in un clima di sapori e suggestioni di grande cinema mitologico.