FAMILIA
di Francesco Costabile
Genere: Drammatico. Origine: Italia. Distribuzione: Medusa Film. Interpreti: Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Marco Cicalese, Francesco De Lucia, Stefano Valentini, Tecla Insolia.
È la violenza la vera protagonista di questa storia. Non tanto quella esplicita, ma per lo più quella silenziosa e strisciante, capace di influenzare più quanto avviene fuori campo e indirizzare lo stato d9animo dei protagonisti, che ne portano ferite interne ancor più che superficiali. Li vediamo alle prese con le conseguenze del clima di tensione costante imposto alla moglie e ai due figli da un padre/marito, soffocante nell9imporre la sua anima sofferente, in una distorta concezione dell’amore che appare una forzatura anche solo pensare come tale. Una storia come tante altre, purtroppo, anche se Familia ci mostra quella di Luigi Celeste, una persona realmente esistita, che ha raccontato la sua vicenda nel libro che ha ispirato il film. L’aspetto su cui Familia si concentra in modo particolare è la conseguenza della brutalità vissuta nel contesto casalingo nella vita di un adolescente. La violenza è una catena e la rabbia ne è il principale sintomo. Gigi si trova smarrito alla ricerca di un9identità e di un esempio maschile da seguire, così finisce per unirsi a un gruppo di estrema destra dove trova un ideale, un leader, dei fratelli e soprattutto ha modo di sfogare tutta quella rabbia. La catena non si spezza facilmente e persino nella relazione di coppia si ripresenta inconsciamente il medesimo schema di controllo e violenza psicologica osservato in famiglia. Non voglio che fai la fine di mia madre, dice Gigi alla giovane fidanzata mentre tenta di allontanarla da sé. Costabile utilizza ogni tipo di strumento a sua disposizione, il fuori fuoco, inquadrature stranianti con grandangolo, un ecosistema sonoro inquietante. Familia è un mélo che lambisce il thriller psicologico con al centro una tematica sociale molto forte e attuale. Se in Una femmina l’uomo era un boss a cui la sola protagonista provava a tenere testa, qui il padre è l9unico elemento estraneo al resto della famiglia, un alieno che in comuneagli altri non ha neanche il dialetto che parla. E come fare a estirpare questo male e provare a spezzare finalmente la catena? Il cinema di Costabile pretende una reazione, non tollera protagonisti passivi.