L’ allegato documento contiene una serie di slides utilizzate per presentare il tema dei limiti legali dell’utilizzo dei DVD; esso non è da considerarsi esaustivo della tematica e può contenere inesattezze terminologiche. Essa contiene anche un breve cenno alla storia dell’ANCCI , utile a comprendere la problematica dell’associazione passata da una presenza esclusivamente nell’ambito dell’attività delle sale cinematografiche ad un impegno sempre più rilevante in supporto delle attività parrocchiali che si tengono nella sala della comunità.
Si coglie l’occasione per definire il concetto di “sala della comunità”: la dizione non indica una specifica locazione fisica , bensì trattasi di un luogo virtuale dove la comunità parrocchiale svolge attività sia pastorali che ricreative e culturali utilizzando soprattutto gli strumenti della comunicazione sociale.
Rientrano in questa definizione , ovviamente, i locali dipendenti dall’autorità ecclesiastica quali i cinema-teatro, ma anche qualsiasi altro ambiente nell’ambito della parrocchia/istituto religioso abilitato ad ospitare attività che prevedono l’utilizzo di sistemi audiovisivi. Tali sono i locali dove i cineclubs svolgono la loro attività , naturalmente trattasi di locali con regolare agibilità e con limite massimo di presenze di 99 persone contemporanee.
Per quanto detto, le organizzazioni che operano in queste realtà con attività tipiche dei cineclub possono considerarsi di diritto socie ACEC (è sempre necessario farne domanda) , l’Associazione Nazionale che ha mandato dalla CEI di interessarsi di queste realtà .
[attachments orderby=”filename ASC” label=doctitle fields=”title,filename,size,type”]