In Programmazione della settimana

Giovedì 6 ore 21,30

 

IL GIOVANE FAVOLOSO

di Mario Martone

Con: Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis. Genere: Drammatico. Origine: Italia. Distribuzione: 01 Distribution. Durata: 137’

Il film più applaudito all’ ultimo festival di Venezia, operazione coraggiosa e riuscita che racconta la vita di un personaggio complesso, difficile, scomodo: il poeta Giacomo Leopardi. Col passare dei decenni e con lo standardizzarsi della sua immagine nei libri scolastici (giovane cagionevole di salute, timido, colto oltre ogni limite), la sua figura ha assunto tratti iconici, stereotipati, quasi banali. L’operazione di Martone è coraggiosa, mantiene compattezza espressiva e solidità visionaria, unica via per restituire ai giorni nostri una biografia tanto rapida quanto intensa. Martone racconta la poesia con la poesia ed intorno la vita del poeta e le vicende del suo tempo. Elio Germano si cala in Leopardi con grande maestria, catturandone la follia e la grandezza, anche quando legge alcune liriche certamente famose, ma oggi forse meno note di quanto non fossero qualche generazione addietro. Il compito è svolto con grande efficacia: ripartire da zero e ricollocare Leopardi tra le grandi menti che hanno scavalcato ogni tempo e ogni moda, uomo di oggi e di domani, capace di scrivere “il naufragar m’è dolce in questo mare” e quindi di aprirsi all’infinito, al mistero della vita. Un film semplice e impeccabile nello stesso tempo, capace di raccontare la storia di un genio, ma anche quella di un’anima con le sue angosce e le sue ferite.

 

Venerdì 7 (ore 21,30), Sabato 8 (ore 20 e 22), Domenica 9 (ore 16-18-20-22), Lunedì 10 (ore 21,30)

 

CONFUSI E FELICI

di Massimiliano Bruno

 

Con: Claudio Bisio, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Marco Giallini, Paola Minaccioni. Distribuzione: 01 Distribution. Genere: Commedia.      Durata: 105’

 

Dal regista di Nessuno mi può giudicare e Viva l’Italia Massimiliano Bruno, una nuova e divertente commedia. Protagonista Claudio Bisio, che torna al cinema dopo il successo di Benvenuto Presidente. Anche gli psicanalisti possono cadere in depressione! Lo sa bene Marcello (Claudio Bisio), psicanalista cialtrone e cinico, che un giorno decide di chiudersi in casa e mollare tutto. Questo gesto “estremo” non viene accolto bene da Silvia (Anna Foglietta), segretaria di Marcello, che decide di radunare i suoi pazienti per cercare, tutti insieme, di farlo uscire dalla crisi. Un’ idea bellissima, se non fosse che, ad aiutare Silvia, ci sarà tutta una varia umanità più o meno disturbata. Il racconto scorre via veloce, cercando di sviluppare situazioni comiche che mettano in risalto certi caratteri e certi stereotipi della nostra attuale società. Il film non vuole entrare nel merito di una critica sociale o fustigare certi comportamenti, si limita a mostrare e creare situazioni che suscitino il sorriso e la risata. Tuttavia, spicca una certa bontà di fondo dei protagonisti, i quali, nell’ambito di una confusione generale umana e morale, sono in fondo personaggi bonari e sentimentali. Lo psichiatra che dovrebbe risolvere i loro problemi, in realtà, ne ha più di loro e la variegata umanità che il film ci presenta è uno specchio abbastanza preciso del vuoto che regna nel nostro mondo.

 

In occasione del Centenario della Prima Guerra mondiale

Giovedì 13 Novembre ore 21,30

 

FANGO E GLORIA

di Leonardo Tiberi

 

Con: Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato Genere: Drammatico. Origine: Italia. Distribuzione: Istituto Luce. Durata: 90’

 

Il progetto nasce circa un anno fa e viene affidato alle mani del regista Leonardo Tiberi, autore di diversi documentari storici e profondo conoscitore dell’immenso repertorio di immagini archiviato dall’Istituto Luce: “Abbiamo tentato un’operazione diversa dal solito. L’obiettivo era quello di costruire un prodotto coerente utilizzando i materiali di repertorio e nuove immagini girate ad hoc. La storia dei personaggi, una fiction a tutti gli effetti, doveva muoversi sulle immagini vere della guerra. Così abbiamo deciso di trattare i materiali a disposizione per rendere la guerra com’era, con i movimenti, i colori, le parole, i suoni che l’accompagnarono davvero”. Fango e gloria ha anche una parte non documentaristica che si amalgama alla prima per renderla più coinvolgente: la storia che racconta è di Mario, il protagonista che morirà e diventerà, alla fine, il “Milite ignoto”. Quello fu anche il primo momento in cui italiani di tante parti di un Paese appena nato con pochissima coscienza di sé, si trovarono insieme a confrontarsi, a vivere di stenti, a morire (spesso) e a trascorrere ore di pura angoscia. Sensazioni forti che, forse, per la prima volta diedero a molti il senso di una qualche coscienza di essere, in fondo, una nazione. Tutto questo è Fango e gloria, un film insolito, uscito in occasione del centenario della prima guerra mondiale (“l’inutile strage” come la definì Papa Benedetto XV), rievocazione storica tremendamente attuale.

 

 

Cinema e Legalità

In associazione con “Libera”

Giovedì 20 Novembre ore 21,30

 

LA NOSTRA TERRA

di Giulio Manfredonia

 

Con: Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Maria Rosaria Russo, Iaia Forte. Distribuzione: Videa CDE. Genere: Drammatico. Origine: Italia. Durata: 100’.

 

La nostra terra è un bel film di Giulio Manfredonia sulla lotta contro la mentalità di chi convive, appoggia e sostiene la mafia. «Si può combattere la mafia anche con un film – ha detto don Ciotti –. Anche se alcuni film esaltano di più le figure dei mafiosi, altri aiutano a riflettere e a graffiare le coscienze. Troppe persone stanno a guardare e sottovalutano, mentre la mafia si espande». Don Ciotti, invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità, ha raccontato di avere apprezzato il film di Manfredonia: «Una storia che lega il Nord al Sud. Il messaggio è che le nostre mafie le radici le hanno al sud, ma gli affari li fanno al nord. È una bella storia di cooperazione, che restituisce alla comunità quello che è stato tolto con la violenza. Mettendo insieme le nostre energie si può voltare pagina». «È stato un film – spiega Lionello Cerri, il produttore– che ha avuto una bella gestazione. Con il regista siamo stati ispirati dal mondo del volontariato e dalle associazioni antimafia come Libera». «Siamo partiti dalla ‘strana’ lotta di cooperative – sottolinea Giulio Manfredonia – che gestiscono i beni confiscati alla mafia. La chiamo strana perché è una lotta non legata a carceri e arresti. È una lotta che propone un modello diverso di antimafia, formato da reti di persone che credono in questa avventura, spendendo qualcosa di se stessi. Il tema più importante del film è la certezza e la consapevolezza che insieme si può sconfiggere il male.

 

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