In occasione del Centenario della Prima Guerra mondiale
Un documento eccezionale
Giovedì 13 Novembre ore 21,30
FANGO E GLORIA
di Leonardo Tiberi
Con: Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato Genere: Drammatico. Origine: Italia. Distribuzione: Istituto Luce. Durata: 90’
Il progetto nasce circa un anno fa e viene affidato alle mani del regista Leonardo Tiberi, autore di diversi documentari storici e profondo conoscitore dell’immenso repertorio di immagini archiviato dall’Istituto Luce: “Abbiamo tentato un’operazione diversa dal solito. L’obiettivo era quello di costruire un prodotto coerente utilizzando i materiali di repertorio e nuove immagini girate ad hoc. La storia dei personaggi, una fiction a tutti gli effetti, doveva muoversi sulle immagini vere della guerra. Così abbiamo deciso di trattare i materiali a disposizione per rendere la guerra com’era, con i movimenti, i colori, le parole, i suoni che l’accompagnarono davvero”. Fango e gloria ha anche una parte non documentaristica che si amalgama alla prima per renderla più coinvolgente: la storia che racconta è di Mario, il protagonista che morirà e diventerà, alla fine, il “Milite ignoto”. Quello fu anche il primo momento in cui italiani di tante parti di un Paese appena nato con pochissima coscienza di sé, si trovarono insieme a confrontarsi, a vivere di stenti, a morire (spesso) e a trascorrere ore di pura angoscia. Sensazioni forti che, forse, per la prima volta diedero a molti il senso di una qualche coscienza di essere, in fondo, una nazione. Tutto questo è Fango e gloria, un film insolito, uscito in occasione del centenario della prima guerra mondiale (“l’inutile strage” come la definì Papa Benedetto XV), rievocazione storica tremendamente attuale.
Cinema insieme
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL MONDO
di Luca Miniero
Con: Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro, Miriam Leone. Genere: Commedia. Origine: Italia. Produzione: Cattleya. Distribuzione: Universal. Durata: 99’.
Filippo Brogi, puntiglioso preside di una scuola media toscana, ha deciso di vincere la Coppa di Scuola dell’Anno e per questo organizza un gemellaggio con alcuni studenti di Accra, in Ghana. Non tutto, però, va come da programma: la tecnologia inganna il maldestro bidello della scuola e Accra, Ghana, diventa Acerra, Napoli e l’equivoco porterà confusione e scompiglio….Il regista Luca Miniero torna sul set reduce dai grandi successi di “Benvenuti al sud”, “Benvenuti al nord” e il più recente “Un boss in salotto”. Questa è la quarta volta che Luca Miniero affronta il tema del contrasto Nord-Sud. Qui prende a pretesto questo tema per raccontare due mondi diversi nell’ambito della scuola e, soprattutto, del fare scuola. Nel filone della commedia all’italiana, questo film ha un pregio e un’originalità, quelli di parlare di un mondo (la scuola) con cui i ragazzi possono confrontarsi e a cui gli adulti possono guardare con nostalgia. Il racconto è bonario, capace di suscitare risate di gusto nel confronto tra professori e ragazzi di regioni diverse, ma se lo vogliamo vedere più in profondità e andare al di là delle situazioni comiche da commedia degli equivoci, risulta un confronto tra concezioni diverse non solo del fare scuola, ma anche della vita. Il messaggio, quindi, che il film ci trasmette è quello di una maggiore tolleranza, comprensione e rispetto. Da questi può nascere anche l’amicizia che supera qualsiasi divisione e problema.
Cinema e Legalità
In associazione con “Libera”
Giovedì 20 Novembre ore 21,30
LA NOSTRA TERRA
di Giulio Manfredonia
Con: Stefano Accorsi, Sergio Rubini, Maria Rosaria Russo, Iaia Forte. Distribuzione: Videa CDE. Genere: Drammatico. Origine: Italia. Durata: 100’.
La nostra terra è un bel film di Giulio Manfredonia sulla lotta contro la mentalità di chi convive, appoggia e sostiene la mafia. «Si può combattere la mafia anche con un film – ha detto don Ciotti –. Anche se alcuni film esaltano di più le figure dei mafiosi, altri aiutano a riflettere e a graffiare le coscienze. Troppe persone stanno a guardare e sottovalutano, mentre la mafia si espande». Don Ciotti, invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità, ha raccontato di avere apprezzato il film di Manfredonia: «Una storia che lega il Nord al Sud. Il messaggio è che le nostre mafie le radici le hanno al sud, ma gli affari li fanno al nord. È una bella storia di cooperazione, che restituisce alla comunità quello che è stato tolto con la violenza. Mettendo insieme le nostre energie si può voltare pagina». «È stato un film – spiega Lionello Cerri, il produttore– che ha avuto una bella gestazione. Con il regista siamo stati ispirati dal mondo del volontariato e dalle associazioni antimafia come Libera». «Siamo partiti dalla ‘strana’ lotta di cooperative – sottolinea Giulio Manfredonia – che gestiscono i beni confiscati alla mafia. La chiamo strana perché è una lotta non legata a carceri e arresti. È una lotta che propone un modello diverso di antimafia, formato da reti di persone che credono in questa avventura, spendendo qualcosa di se stessi. Il tema più importante del film è la certezza e la consapevolezza che insieme si può sconfiggere il male.