di David Yates
(Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2) REGIA: David Yates. SCENEGGIATURA: Steve Kloves, tratto dal romanzo di J.K. Rowling. INTERPRETI: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Bonnie Wright, Alan Rickman, Tom Felton. FOTOGRAFIA: Eduardo Serra (Formato:Cinemascope/Colore- 3D). MUSICA: Alexandre Desplat (Colonna sonora: Dolby-Stereo). PRODUZIONE: Warner Bros. Pictures, Heyday Films. DISTRIBUZIONE: Warner Bros. GENERE: Fantasy. ORIGINE: Gran Bretagna. ANNO: 2011. DURATA: 120′.- (Junior Cinema: Young)
“Siamo solo tu e io, Voldemort. E nessuno dei due può sopravvivere se l’altro sopravvive”. E’ davvero la fine di un’era. La fine inizia quando Harry, Ron ed Hermione tornano a Hogwarts per trovare e distruggere gli ultimi Horcrux di Voldemort, ma quando quest’ultimo scopre la loro missione, la più grande battaglia inizia e la vita che conoscono non sarà mai più la stessa.
Harry Potter e i doni della morte – Parte II chiude la più celebre delle saghe cinematografiche recenti, iniziata dieci anni fa (precisamente il 6 dicembre 2001). Una franchise di proporzioni colossali, con incassi cinematografici che ad oggi, senza questo ottavo ed ultimo capitolo ammontano a 5,4 miliardi di dollari, più di Guerre Stellari e di James Bond, e con una serie di romanzi diventati degli eventi letterari planetari. E se la prima parte di I doni della morte lo abbiamo visto in 2D, questa volta sarà in 3D. Alla regia ritroviamo David Yates che ha firmato gli ultimi quattro capitoli e che chiude in bellezza, con un film ad altissima tensione, la battaglia tra Harry e Voldemort dura circa un’ora e non annoia mezzo secondo. Non vi aspettate che l’ultimo capitolo di Harry Potter sia fermo a Hogwarts. Il finale è un road movie che permetterà al pubblico di assistere all’ultima avventura con uno sguardo fresco, poiché lo scenario sarà totalmente differente rispetto al passato. In pratica Harry, Ron e Hermione, proprio come i tre attori che li interpretano, usciranno dalle buie stanze della scuola di magia che per anni li ha protetti per avventurarsi nel mondo. Creato dalla Rowling partendo da un orfano alla Charles Dickens, come Oliver Twist, Harry Potter è in pochi anni divenuto un’icona modernissima, un punto di riferimento dentro cui masse di ragazzi di tutto il mondo sono riusciti a riflettersi, proiettando sogni ed ansie della crescita sulla figura di Potter, un ragazzino senza genitori che deve per forza di cose credere in se stesso.
* La fortuna di questa serie letteraria e cinematografica si deve sia alle eccellenti qualità artistiche, che l’hanno sempre contraddistinta, che alla invenzione di un universo parallelo, culturalmente ed eticamente definito. E, non è un caso che, a partire da I doni della morte – Parte I, si sia iniziato a distruggere tutti i punti di riferimento del protagonista, costringendolo a crescere, a lasciare la protettiva scuola di magia, che vediamo bruciare, come pure vediamo allontanarsi gli amici di sempre di Harry… che si stanno costruendo il loro futuro. Potter non ha avuto un’ infanzia, i suoi genitori sono stati uccisi quando lui era molto piccolo, ma se l’è creata, attraverso un’altra ‘famiglia’. La sua fine significa inequivocabilmente l’arrivo dell’età adulta. “Quella bacchetta procura più guai di quel che vale”, afferma Harry in uno dei passaggi più significativi del precedente film. “E sinceramente di problemi ne ho avuti abbastanza”. E’ giunta l’ora di rompere l’involucro e di andare avanti, anche se il prezzo da pagare sarà molto alto. Ma è chiaro che una fase della vita si è conclusa.
CLASSIFICAZIONE FILM: YoungTipologia Utilizzo: GENERALE