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di Luc Besson

(Arthur et la guerre des deux mondes) REGIA: Luc Besson. SCENEGGIATURA: Luc Besson. INTERPRETI: Freddie Highmore, Mia Farrow, Richard William, Penny Balfour, Robert Stanton. FOTOGRAFIA: Thierry Arbogast (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Eric Serra. PRODUZIONE: Luc Besson, Emmanuel Prévost, Stéphane Lecomte per Europacorp. DISTRIBUZIONE: Moviemax. GENERE: Fantasy. ORIGINE: Francia. ANNO: 2011. DURATA: 101′. – (Junior Cinema: Baby)

Maltazard è ormai alto 2 metri e 10, e vuole dominare il mondo. Solo Arthur e i suoi amici Sélénia e Bétamèche, tutti e tre in versione Minimei, possono fermarlo. A Luc Besson venne l’idea di Arthur nel lontano 1999, quando vide una foto che lo scrittore di fumetti Patrice Garcia gli aveva inviato. Ci sono voluti cinque anni di duro lavoro e innovazione tecnologica con la BUF Compagnie e il suo team di 120 artisti grafici e supervisori per dare vita al primo episodio delle avventure di “Arthur e i Minimei”. “Essendo genitore, so quanto sia difficile affrontare le problematiche di rispetto e moralità con i bambini – spiega il regista – Scrivere Arthur e poi trasformarlo in un film, era un modo per parlare con i miei bambini attraverso il personaggio. C’é qualcosa di me in ognuno dei personaggi della trilogia, ma posso affermare che il 50% del personaggio di Arthur appartiene ai miei ricordi da bambino”. Besson ha lavorato a questo film con lo stesso team dei precedenti: lo scenografo Hugues Tissander, il direttore della fotografia Thierry Arbogast e la costumista Olivier Beriot, e sempre affiancato da giovani artisti di animazione formati da Pierre Buffin e la BUF Compagnie.

*A Luc Besson si deve l’idea di aver creato un microuniverso parallelo al nostro in cui vivono i Minimei, creature alte al massimo due millimetri che popolano il sottosuolo. Si è giunti al cinema quindi al terzo capitolo di questa trilogia a misura (è il caso di dirlo!) di bambino. E se il primo e il secondo episodio esaltavano la computer grafica, in questo terzo capitolo si tenta il cosiddetto “colpaccio”, trasferendo i personaggi fiabeschi nel mondo reale. Arthur e la guerra dei due mondi è quindi innanzitutto l’unione di due mondi, appunto. Il live action del cinema e l’immaginario della computer grafica. Considerati i numeri, Arthur si è rivelato una vera e propria “fortuna” per Luc Besson e il suo staff. I meriti, in effetti, sono soprattutto nell’ aver saputo investire (e di conseguenza sfruttare) la computer grafica, rendendo la saga del piccolo Arthur, effettivamente la più completa, affascinante e accattivante creazione europea nel campo dell’animazione, tanto da poter competere con Pixar e Dreamworks abbastanza alla pari. Manca la complessità narrativa, va bene. Mancano gli spunti davvero originali, va bene anche questo. Ma innegabilmente, con la sua ingenuità e pure una certa vena naif, alla fine Arthur conquista il pubblico di tutte le età. Gli escamotage sono quelli: l’inseguimento in soggettiva, la spada magica, il cattivo incompreso, l’amicizia che lega i tre protagonisti… Ma con lo spirito americano che caratterizza Besson, un pizzico di anni Sessanta (periodo in cui la storia si ambienta) e qualche citazione ben collocata all’interno di discorso vagamente ecologista, il tutto si fa davvero piacevole. Un film divertente. Spunti educativi si troveranno in notevole numero per una visione familiare: dal valore dell’amicizia, al rispetto per i più deboli, al rapporto genitori-figli.

CLASSIFICAZIONE FILM: BabyTipologia Utilizzo: GENERALE

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