In ACECToscana

1951

Titolo   Diario di un curato di campagna

Titolo originale   Journal d’un curé de campagne – Lingua originale francese – Paese di produzione  – Francia – Anno  1951 – Durata  115 min – Dati tecnici    B/N – Genere drammatico – Regia Robert Bresson – Soggetto      Georges Bernanos (romanzo) – Sceneggiatura  Robert Bresson – Produttore    Pierre Gériu  – Casa di produzione Union General Cinematographique – Distribuzione in italiano     LUX FILM – Fotografia  Léonce-Henry Burel – Montaggio    Paulette Robert – Musiche  Jean-Jacques Grunenwald –  Scenografia  Pierre Charbumier

Interpreti e personaggi
Claude Laydu: il curato di Ambricourt – Jean Rivière: il conte – Armand Guibert: il curato di Torcy – Antoine Balpêtre: il dottor Delbeude – Marie-Monique Arkell: la contessa – Nicole Ladmiral: Chantal – Jan Danet: Olivier – Bernard Hubrenne: Louis Dufrêty – Gaston Séverin: il canonico – Gilberte Terbois: Mrs. Dumouchel – Jeanne Etievant: donna delle pulizie – Léon Arvel: Fabregars – Martial Morange: l’assistente – Martine Lemaire: Séraphita Dumontel – Nicole Maurey: MIss Louise – erneis – Daniel Ivernel: François Guillen

Centro Cattolico Cinematografico
1952
Vol.  XXXI pag. 180

Valutazione : Tr

IL DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA (Journal d’un curé de campagne)

Origine: Francese — Genere: Religioso — Produz.: Unione General Cinémalografique (1950) Lunghezza: m. 2807 —■ Regìa: Robert Bresson — Interpr.: Claudi’ Laydu, Jean Riveyre, Jean Danet, André Guibert — Distrib.: Lux Film.

Un giovane sacerdote, appena uscito dal seminario, viene chiamato ad esercitare il suo ministero, come parroco, ad Ambricourt, modesto villaggio francese. Egli è deciso ad ispirare la sua azione non semplicemente alla lettera, ma allo spirito del Vangelo; ma questo suo atteggiamento lo mette in contrasto coi parrocchiani. Dalle circostanze e dal sentimento del do­vere. rafforzato dalla profonda fede, il giovane sacerdote è indotto ad occuparsi della situazione esistente nella famiglia d’un conte. Questi ha una relazione con la governante della figliola giovinetta, Chantal; la contessa trascurata dal marito, tutta assorta nel ricordo d’un figlioletto morto, non si cura rifila figliola, è nemica di tutti, ribelle a Dio. Il giovane parroco ravvicina, l’induce ad una confessione completa e la riporta alla Fede ; ma la notte seguente la contessa muore. Questo epi­sodio, in cui il sacerdote ha potuto salvare un’anima, rafforza la generale ostilità contro di lui. Un nuovo assalto del male, che lo travaglia, l’induce a consultare un medico cittadino, dal quale apprende d’essere affetto da cancro. Egli morrà poco dopo, dilaniato ne^ corpo, ma certo della Grazia Divina.

E’ un lavoro molto originale, pieno di poesia, ricco di non co­muni pregi.

Il film narra la storia d’un giovane sacerdote, che oppresso da sofferenze fisiche, amareggiato da-ll’incomprensione altrui, dopo aver lottato strenuamente, trova la pace nella totale offerta di sè alla volontà di Dio. E’ un dramma di alta spiritualità : ma alcuni episodi di peccato consigliano una riserva. La visione è ammessa per tutti, esclusi i giovanissimi.

Trama

Tratto dal celebre romanzo di Georges Bernanos, il film racconta le esperienze di un giovane prete al suo primo incarico nella parrocchia di un piccolo paese. Malgrado il suo impegno pastorale sia totale, non riesce a scalfire la diffidenza dei paesani. Nemmeno la conversione in extremis di una nobildonna vissuta sempre in preda all’odio e al rancore serve ad attirargli le simpatie dei parrocchiani. Stanco e gravemente malato, il sacerdote muore solo, ma in pace con se stesso. Grande rigore, e una particolare attenzione al testo originale di Bernanos. Un atto di modestia da parte del regista che gli ha certamente giovato. È uno dei rari casi in cui il film non sfigura rispetto al romanzo (fonte Mymovies)

Scena

Reperibilità
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