La lezione di don Milani Avvenire 22/10/2017
Arriva a Milano – dopo la «prima» mondiale che avuto luogo all’ultimo festival del cinema di Venezia, nelle «Proiezioni Speciali» – l’unico documento esistente, inedito e restaurato, in cui don Lorenzo Milani compare con le sue parole, il suo volto, la sua scuola. Parliamo di «Barbiana ’65 – La lezione di don Lorenzo Milani», documentario del regista Alessandro G.A. D’Alessandro, che sarà presentato domani, alle 20.45, presso la sede del Cmc – Centro culturale di Milano (largo Corsia dei Servi, 4), in un evento organizzato dal Cmc e dalla Fondazione Ente dello Spettacolo.
L’opera – prodotta da Felix Film con istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con Fondazione Don Lorenzo Milani – è stata realizzata a partire dal materiale girato a Barbiana dal regista Angelo D’Alessandro nel dicembre 1965, ritrovato dal figlio Alessandro dopo la morte del padre. Dal 16 ottobre il film di D’Alessandro viene portato dall’Istituto Luce Cinecittà sugli schermi di oltre 40 città, con proiezioni-evento e convegni. D’Alessandro fu l’unico a ricevere da don Milani il permesso di riprendere lui e la sua scuola, divenuta nel tempo un luogo simbolo e irripetibile di riflessione politica e sociale. E infatti nel documento il sacerdote parla, spiega e narra: una testimonianza inedita e unica «di prima mano» della sua esperienza, che a 50 anni dalla morte riporta nuova attenzione su una figura e una storia unica, contrastata, coraggiosa. Un’occasione per far riemergere con forza l’attualità del messaggio del priore di Barbiana e ricordare a tutti la sua grande lezione. Angelo D’Alessandro era salito a Barbiana per un’inchiesta sull’obiezione di coscienza, a cui si era aggiunta la voce di don Milani. Il filmato originale dell’epoca mostra alcuni aspetti fondamentali della scuola di Barbiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano ai più piccoli. Ma c’è anche il lavoro manuale svolto dai ragazzi (o la loro partecipazione alla Messa, in cui don Milani celebra «per finta», per la macchina da presa, dopo una scelta nuova attenzione su una figura e una storia unica, contrastata, coraggiosa. Un’occasione per far riemergere con forza l’attualità del messaggio del priore di Barbiana e ricordare a tutti la sua grande lezione. Angelo D’Alessandro era salito a Barbiana per un’inchiesta sull’obiezione di coscienza, a cui si era aggiunta la voce di don Milani. Il filmato originale dell’epoca mostra alcuni aspetti fondamentali della scuola di Barbiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano ai più piccoli. Ma c’è anche il lavoro manuale svolto dai ragazzi (o la loro partecipazione alla Messa, in cui don Milani celebra «per finta», per la macchina da presa, dopo una scelta consapevole e condivisa con il regista). Intorno a queste immagini del 1965 si sviluppa il racconto con le testimonianze di Adele Corradi (insegnante che ha vissuto l’esperienza con don Milani), di Beniamino Deidda (ex procuratore generale di Firenze che dopo la morte del sacerdote ha continuato a insegnare ai ragazzi di Barbiana) e don Luigi Ciotti. Scuola, Costituzione e Vangelo sono i tre pilastri su cui si sviluppa il pensiero di don Milani, che trova il suo culmine nella lettura davanti alla macchina da presa della sua «Lettera ai giudici», il testo scritto per difendersi dalle accuse di apologia di reato nel processo che lo attendeva a Roma. Il filmato restituisce con forza la voce e l’immagine di un uomo che, oggi più che mai, ripropone il tema della coscienza e dell’obbedienza, della giustizia e della solidarietà, della scuola che deve permettere a tutti di diventare sovrani di se stessi. Nella serata milanese di domani, dopo la proiezione è previsto un dialogo con il regista Alessandro G.A. D’Alessandro, il vicepresidente della Fondazione Don Milani, Agostino Burberi, il poeta e scrittore Franco Loi, il conduttore tv Massimo Bernardini e il manager Pietro Modiano, attuale presidente di Sea, la società degli aeroporti milanesi. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria online sul sito www.centroculturaledimilano.it.