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Don Milani il film dimenticato – Andrea Frambosi 5/11/201

Il Vangelo in una ma­no, la Costituzione nell’altra e, al centro, la scuola, l’insegnamen­to, come fiderò e baricentro di tutta la sua opera pastorale ed educativa. Questo, in estrema sintesi, era don Lorenzo Milani, di cui si celebra il cinquantena­rio dalla scomparsa.

Tra le tante iniziative merita una particolare attenzione la proiezione del film documenta­rio «Barbiana ’65 -La lezione di don Milani» di Alessandro D’Alessandro, che viene presentato mercoledì (ore 21) al Cine­ma Conca Verde di Longuelo (via Mattioli, in collaborazione con il Fare la Pace – Bergamo Fe­stival, Fondazione Adriano Bernareggi e Sas), alla presenza del regista e di Antonio Piazza, di­rettore della fotografia del docu­mentario originale girato nel 1965 (il film verrà poi ripreso mercoledì 22, e giovedì 23 no­vembre, ore 21, al Cinema Del Borgo di piazza sant’Anna).

Si tratta di un documento preziosissimo, pressoché inedi­to, girato appunto nel 1965 dal regista Angelo D’Alessandro e dall’operatore e direttore della fotografia Antonio Piazza, che riuscirono a convincere don Milani ad effettuare delle riprese che in un primo tempo dovevano costituire uno dei capitoli per un lavoro sul tema dell’obiezione di coscienza sul quale lo stesso Milani si era espresso suscitando un certo clamore, e che poi invece divenne un documentario  sul mondo di Barbiana.

Il figlio del regista di quel la­voro, Alessandro D’Alessandro, ha recuperato i materiali girati dal padre, li ha restaurati e ha re­alizzato questa nuova versione. «In occasione dei 50 anni della morte di don Lorenzo Milani – spiega don Massimo Maffioletti, parroco di Longuelo – diverse comunità parrocchiali hanno pensato di prendere in mano questa figura e studiarla, legger­la, meditarla perché è stata una figura complessa, poliedrica, di­scussa e anche discutibile per certi versi. Sicuramente una fi­gura molto importante per Ber­gamo, se pensiamo che don Fau­sto Resmini ha intonato la sua attività e la sua opera al Patrona­to a

Don Lorenzo Milani, se pensiamo che Milani è stato importante per l’Aeper-coopertaiva sociale e per don Emilio Brozzoni. Quest’anno abbiamo fatto un lavoro enorme su don Milani, tutta la quaresima l’abbiamo passata su di lui e siamo anche andati in pellegrinaggio a Barbiana. Abbiamo letto il libro di Eraldo Affinati  “L’uomo del futuro” una lettura interessante alla scoperta delle nuove Barbiana : ogni capitolo oscilla tra la vicenda di Barbiana e le Barbiana attuali in giro per il mondo .

Poi abbiamo chiesto a don Paolo Carrara, teologo del Seminario, pastoralìsta, di spiegarci il rap­porto tra don Lorenzo Milani e i giovani. Un ragazzo della mia parrocchia che si trova oggi a Vi- loco in Bolivia, in un pueblo di minatori, ha aperto un piccolo centro per bambini e adolescen­ti ispirato proprio ai principi di don Milani: questo per dire quanto ci sta a cuore la sua vi­cenda».

È anche evidente – prosegue don Massimo – che la visita del Papa a Barbiana «ha dato un im­pulso non indifferente alla “ria­bilitazione’’ di questa sorta di esiliato che è stato don Lorenzo Milani, come lo ha definito Mi­chele Gesù aldi, uno dei suoi al­lievi nel suo libro “L’esilio di Bar­biana” – anche se la Chiesa fio­rentina non ha mai pensato che don Lorenzo fosse stato esiliata □ Papa, insomma, ci ha messo il suo guizzo geniale nel capire quella figura e la sua opzione per i poveri, in questo caso i poveri di un certo tipo: i poveri di parola oltre che in senso economico, i poveri di lavoro, didignità-che è stata la sua grande scommessa, la sua grande missione, la sua grande avventura. Questo è de­cisivo e fondamentale per le no­stre parrocchie, dove abbiamo a che fare soprattutto con le nuove generazioni e le nuove povertà.

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