UN PRETE SCOMODO Il Giornale 17_4_76 gi_piac_
E’ il resoconto del sacerdozio di don Lorenzo Milani, basato su documenti di varia natura ed esposto dal regista Pino Tosini con estrema linearità. Vi sono narrati dettagliatamente i ventiquattr’anni che separarono il prete toscano dall’assunzione degli ordini ecclesiastici alla morte, avvenuta per cancro nel 1967.
L’opera di don Milani, che considerò un dovere improrogabile e imprenscindibile per la Chiesa il rendersi parte attiva nelle rivendicazioni popolari, nei rapporti di lavoro come nell’insegnamento, ha inizio nell’immediato dopoguerra col suo arrivo a San Donato, una sperduta località della provincia aretina.
Da questo evento, e dal conseguente assiduo contatatto con i problemi della gente umile, Lorenzo Milani, proseguirà con intransigenza sul cammino che lo porterà ai contrapporsi a talune autorità ecclesiastiche, a quelle militari, (per aver sostenuto l’obiezione di coscienza) ’e all’ordinamento scolastico,” giudicato selettivo, e formalista. Una traccia tangibile della sua attività resterà ‘ in alcuni volumetti, come « Esperienze pastorali » e il celeberrimo « Lettera a una professoressa ». ,
Il film di Tosini « evita di trasformarsi in un film-manifesto,.. insistendo sulla non tradizionale opera didattica svolta da don Milani, con; semplicità e fierezza francescana, e sulla umanità, consapevole e rispettosa dei sacri testi del Cristianesimo, con la quale egli seppe affascinare la gente della quale si proclamò difensore. Contrappuntata saltuariamente da immagini di repertorio (offerte nel viraggio seppia, la storia di don Lorenzo Milani ha in Enrico Maria Salerno un protagonista di eccellente misura, circondato per lo più. da interpreti non. protagonisti con l’eccezione di Ugo Bologna arrivato al cinema. dopo tanti anni di palcoscenico.