UN PRETE SCOMODO La Stampa 30_4_76 L.P.
In un tempo che la Chiesa ha bisogno di rinsanguarsi d’intrepidi esempi, giunge opportuno questo film di Pino Tosini che rievoca la figura e l’opera di don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, il quale con toscana cocciutaggine interpretò e insegnò il Vangelo negli Anni Cinquanta e Sessanta, in termini di riscossa sociale, a beneficio dei poveri contro padroni e sfruttatori, e che per questo urtò nelle gerarchie ecclesiastiche e militari (per aver sostenuto l’obiezione di coscienza), fu abbandonato dai confratelli, destituito, confinato e processato anche.
Ma gli restò la soddisfazione di vedersi crescere intorno i ragazzi come un novello don Bosco, e d’aver gettato i fondamenti teorici e pratici (si pensi a quell’insigne documento che è la sua «Lettera a una professoressa ») d’una scuola primaria a tempo pieno, esemplarmente classistica alla rovescia, cioè aperta ai soli diseredati.
Pur professandosi ateo e comunista e anzi stalinista, il Tosini si è accostato a questo profeta del socialismo cristiano con simpatia umana e religiosa, raccogliendo tutte le sue forze sul personaggio piuttosto che sul quadro storico d’ambiente (che gli è riuscito alquanto generico), adottando cioè, come voleva l’assunto didascalico, un tono francamente apologetico, in forza di che le disavventure di questo povero prete di campagna troppo superiore ai suoi simili, troppo costituzionalmente « diverso » come oggi sì dice, adombrano talvolta i fatti della Passione.
Così l’intero film si riversa, quasi in forma di monologo, sull’interprete Salerno, che scosso via ogni residuo del suo repertorio poliziesco, invera in don Milani una commossa e persuasiva figura di trascinatore spirituale: levatone, nell’eloquio che sovrabbonda, il toscanesimo, che sa un po’ di appiccicato.
Qua e là contrappuntato di immagini di repertorio, il film trascorre lieve sul coro dei ragazzi (figurine e non più) e sul macro paesaggio toscano di San Donato e di Barbiana, che avrebbe innamorato un altro regista; ma si affissa sul messaggio sociale e sulla presenza autenticamente cristiana di un pre