DON MILANI di Ivan Angeli
Quasi contemporaneamente al film di Tosini, la Saba Cinematografica registra al ministero il proprio lavoro su Don Milani (19/5/75) dopo una lavorazione iniziata il 15/6/74 . Regia di Torello Angeli (in arte IVAN) , soggetto e sceneggiatura di Ivan Angeli, Pier Paolo Capponi e Bruno Paolinelli.
Come entrambi i lungometraggi su Don Milani , il film presenta i vari momenti della vita di don Lorenzo soffermandosi soprattutto sulla parte relativa alla scuola di Barbiana che risulta approfondita e di fluida visione. Singolare l’apertura del film dove su campo nero (in dissolvenza in apertura) Don Milani/Torricella recita un brano della sua Lettera ai cappellani militari che, se vogliamo, riguarda uno dei momenti ultimi della vita del nostro.
Per quanto alcune opinioni sicuramente viziate da pregiudizi, dichiarano l’interpretazione del personaggio Don Milani affidata ad Edoardo Torricella un po’ debole, è nostro avviso che essa sia stata veramente di spessore : d’altronde non era certamente un neofita avendo già interpretato Paolo negli Atti degli apostoli di Rossellini.
Particolare è la posizione di certa critica cinematografica (vedi documenti) che considera questi lavori cinematografici (di Angeli e di Tosini) veramente pericolosi per i movimenti di sinistra che, se apparentemente perorano la causa della lotta alla borghesia e la presa di coscienza del proletariato non spingono ad entrare attivamente nei movimenti di sinistra se non nei sindacati rappresentanti delle istanze dei lavoratori soprattutto delle fabbriche (si consideri il periodo storico).
La prima proiezione è dichiarata il 23 Aprile del 1976 al cinema ODEON di Arezzo. Questo crea una notevole perplessità in quanto quest’opera, con lavori e registrazione presso il ministero iniziati successivamente al precedente di Tosini sembra entrato in circolazione antecedentemente. Probabilmente, la visione al cinema di Arezzo è stata una ‘anteprima’ dato che le recensioni giornalistiche del film di Tosini sono antecedenti di circa 15gg a quelle di Angeli.
Questa corsa alle date di proiezione era dovuta al fatto che si riteneva che poteva essere più remunerativo far uscire questi lavori nel periodo pasquale che nel 1976 e ricorse il 18 aprile.
Tutto ciò ha fatto dire ad alcuni giornalisti che “due” film su Don Milani in 15 giorni sono veramente troppi.
Il film di Angeli nasce in un contesto ben diverso di quello di Tosini: Angeli non ha esperienze di lungometraggi anche se ha collaborato come attore con i più importanti registi del tempo quali Fellini, Salce, Montalo e Bellocchio. Il film, girato a Cinecittà, si avvale di quanto previsto dall’articolo 28 della legge 1213/65 che prevedeva la possibilità di ricevere un contributo, quale mutuo a restituzione, del valore del 30% del preventivo spese. Al film Don Milani vengono assegnati, il 5/7/74 40.000.000 di lire che non verranno restituiti facendo così scattare la clausola di passaggio del film ad ITALNOLEGGIO che ne avrebbe esercitato i diritti al fine di recuperare le somme anticipate.
Per lungo tempo il film rimane inutilizzato finché nel 2020 l’ISTITUTO LUCE CINECITTA’ cede alla SURFFILM i diritti di sfruttamento del lavoro, diritti che sono scaduti alla fine di maggio 2023 e riornati quindi a Cinecittà.
Ad oggi i diritti di sfruttamento del lavoro appartengono a Cinecittà spa che li esercita appoggiandosi, per la copia digitale, al CSC che mette a disposizione del materiale di qualità DVD.
Per il periodo delle celebrazioni del Centenario della nascita di Don Milani , Cinecittà ha affidato ad ACEC Toscana la distribuzione sul territorio nazionale del film “Don Milani” di Ivan Angeli unitamente al docufilm “Barbiana 65” di G.A. D’Alessandro.
ACEC Toscana ha convertito digitalmente il materiale di CSC ottenendo una copia con buona definizione utilizzabile per proiezioni in sala, sempre previa autorizzazione degli aventi diritti.
Tecnicamente il film ha una durata di 95 minuti, la copia di ACEC Toscana è in formato DVD come pure .mp4 per un peso di 12GB
Come detto, ACEC Toscana, dispone di una copia in pellicola 16mm, però con colori parzialmente virati.
La particolarità di questo lavoro, oltre alla buona sceneggiatura e al montaggio ‘scorrevole’ è la presenza di alcuni personaggi dell’epoca che interpretano sé stessi: è il caso di Giorgio La Pira così come del sindacalista Gaetano Arfè o di Padre Balducci.
A nostro giudizio è il migliore documento audiovisivo per presentare ad un pubblico generico la figura di Don Milani
La trama del film ricalca, per certi versi – almeno inizialmente – quella di Tosini e come questo pur accennando al primo periodo di sacerdozio nella parrocchia di Calenzano (alla periferia di Firenze) accentra la sua attenzione sulla scuola di Barbiana.
Non è questo l’ambito di approfondimento né del pensiero di Don Milani né della critica estetico-cinematografica dei lavori su di esso per cui vi rimandiamo alla selezione delle recensioni e degli articoli nell’apposita sezione del sito.
Concludiamo questa presentazione rilevando che il miglior lavoro di analisi di questo film è stato realizzato dalla SANPAOLO Film con una scheda 16 pagine – (inserita nei documenti) contenente anche una bibliografia abbastanza esaustiva del sacerdote.
Sempre nei documenti è possibile trovare le critiche cinematografiche apparse all’epoca su giornali e riviste di settore.