IL PICCOLO PRINCIPE
di Mark Osborne
Un aviatore ormai anziano ma sempre vivace e molto eccentrico e una bambina sempre pronta ad assecondare i desideri della madre si scoprono vicini di casa e fanno amicizia. Leggendo le pagine del diario dell’aviatore, la bambina scopre che molto tempo prima l’uomo era precipitato in un deserto e qui aveva incontrato il Piccolo Principe, un misterioso ragazzino giunto da un altro Pianeta…Antoine de Saint Exupery, aristocratico francese, scrittore e poeta, nasce nel 1900. Grande appassionato di volo, scrive alcuni libri legati alle sue esperienze aviatorie, e pubblica per la prima volta “Il piccolo Principe” nel 1943. Non ha però il tempo per gioire del successo del libro, perché scompare nel 1944 mentre compie un volo di ricognizione sul Mediterraneo in missione per le Forze della Francia liberata. I resti del suo aereo abbattuto sono stati ritrovati solo nel 2004 al largo delle coste di Marsiglia. La storia dell’incontro tra l’anziano aviatore, la bambina e Il Piccolo Principe passa attraverso tanti sottili strati di fantasia e accavallarsi di epoche da acquistare quella libertà del racconto che diventa forse il vero segreto di un successo ormai lunghissimo e crescente. Come in tutte le grandi favole, il testo ha una parte collocata in uno scenario dapprima contemporaneo (belli i disegni che ricostruiscono la città degli anni Quaranta) e poi, allo scattare dei meccanismi fantastici, una del tutto fuori dal tempo e dalla storia. Il libro vanta traduzioni in oltre 250 lingue ed è tra i più venduti di tutti tempi. C’è quindi qualcosa che sfonda la barriera degli anni e della atmosfere per entrare in una patrimonio di fantasia, mistero, capacità di tenerezza e commozione in grado di conquistare generazioni di bambini e piccoli. Questo primo incontro con il cinema vince la scommessa di incantare grazie ad un approccio onirico e visionario, ad un pregevole lavoro sulla stop motion, alla scelta del regista Osborne di servirsi delle tecniche avanziate senza togliere il fascino della poesia della pagina scritta. Ne esce un prodotto di convincente efficacia, in grado di toccare tutti gli spunti evidenti e nascosti di un testo che diventa ben presto metafora di vita, di costume, di civiltà. Suggestivo nell’impianto narrativo e spesso toccato da commovente lirismo, il film risulta una proposta per tutti, piccoli, ragazzi e famiglie ed è utile anche a livello scolastico per un confronto con il libro (e con i disegni che lo arricchiscono) e nell’ambito del rapporto cinema/letteratura.
* Divertente e poetico, capace di conquistare e far sognare sia i più piccoli che il pubblico adulto, il film è realizzato con diverse tecniche di animazione che contraddistinguono i differenti piani della narrazione: il racconto nel racconto, romantico e malinconico, mette in scena pupazzi animati in stop motion che sembrano intagliati nel legno e sono vestiti di carta colorata, mentre nella cornice narrativa si muovono personaggi più realistici, tridimensionali, tondeggianti e dai grandi occhi. «Quando ho iniziato a studiare animazione – dice il regista Osborne – ho sperimentato diverse tecniche. Il film è un omaggio al libro ed era importante che contenesse un forte elemento artigianale. Il mondo del Piccolo Principe è fatto di carta perché tutto è nato da un foglio con un disegno e un racconto».
(Le Petit Prince) REGIA: Mark Osborne. SCENEGGIATURA: Bob Persichetti, Irena Brignull, tratto dal romanzo omonimo di Antoine De Saint Exupery. MONTAGGIO: Matthew Landon (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Hans Zimmer, Richard Harvey (canzoni eseguite da Camille). PRODUZIONE: Orange Studio, M6 Films, LPPTV, On Animation Studio. DISTRIBUZIONE: Lucky Red. GENERE: Film d’animazione. ORIGINE: Francia. ANNO: 2015. DURATA: 108’.
JUNIOR CINEMA: Baby – Teens