“A REAL PAIN” ALLA RICERCA DELLE RADICI DEL DOLORE
Accompagnati dalle struggenti melodie di Chopin, Benji (il premio Oscar Culkin) e David compiono un coinvolgente tour dell’Olocausto nella Polonia dei propri antenati
Di Lorenzo Pierazzi
David e Benji Kaplan sono due cugini ebrei legati da un indissolubile rapporto di odio-amore. David vive a New York con moglie e figlia, è una persona molto rigida con sé stesso e con gli altri, razionale e gran lavoratore. Benji, al contrario, vive da solo in una piccola città, non disdegna ogni genere di trasgressione, nell’abbigliamento e nel parlare è disinibito fino all’eccesso e l’imprevedibilità rappresenta la sua caratteristica principale. I due si sono persi di vista, anche perché David fa fatica a star dietro alle stravaganze del cugino, ma la recente scomparsa della nonna polacca diventa una ghiotta occasione per una reunion all’insegna della ricerca delle proprie radici, della memoria delle persecuzioni del popolo ebraico, della scoperta delle origini del proprio dolore.
Nel loro “percorso della memoria”, un vero e proprio tour, con tanto di guida turistica, organizzato tra Varsavia e Lublino, saranno accompagnati da cinque compagni di viaggio, figure necessarie per costringere David e Benji a chiudere definitivamente i conti con il passato e affrontare il presente con rinnovata energia. Questo è A Real Pain di Jesse Eisenberg che, oltre a dirigerlo, ha interpretato anche il ruolo di David. Un film che, per lunghi tratti, indossa i panni del documentario, del testimone oculare. Tra le scene più commoventi di questa deliziosa pellicola, giganteggia quella che mostra l’ammasso delle scarpe dei deportati nel campo di concentramento di Majdanek. Una visione da togliere il fiato che si condensa in Benji e nella sua intensa reazione emotiva. E questo grazie anche all’interpretazione convincente di Kieran Culkin (Oscar 2025 come miglior attore non protagonista), due occhi sempre sopra le righe e specchio di un’umanità che alterna meraviglia e noia, dolore e gioia.
Benji è il vero motore della storia: sia quando si assume in prima persona il ruolo di voce fuori dal coro che non sopporta la retorica legata alla vicenda degli ebrei polacchi, sia quando esce di scena e gli altri sono costretti a parlare di lui, come nel toccante monologo di David che, a tavola in sua assenza, confida in lacrime agli astanti la sua attrazione-repulsione per l’incredibile cugino. E se Eisenberg attore lascia il proscenio a Culkin, il regista dimostra di saper maneggiare con cura la macchina da presa, regalandoci sequenze intense come quella affidata al campo lungo che inquadra il bus dei partecipanti al viaggio di ritorno dal campo di concentramento. Uno stacco accompagnato dal silenzio assoluto, reso ancora più assordante dal ruolo determinante che riveste nel film la meravigliosa colonna sonora, una scelta raffinata e narrativamente essenziale, poiché composta quasi interamente da brani per pianoforte scritti dal compositore polacco Fryderyc Chopin ed eseguiti dal pianista classico israeliano-canadese Tzvi Erez.
Tra le struggenti composizioni, che accompagnano questo viaggio della memoria, ci sono le ballate, gli studi, i notturni, i preludi e i valzer che hanno reso celebre un autore mitteleuropeo come pochi altri, che seppe magistralmente imporsi nei salotti parigini con uno stile che sapeva unire le sonorità della musica popolare polacca allo stile dei grandi maestri tedeschi e al belcanto dell’opera italiana. Nell’epoca in cui siamo costretti a pensare che un buon film per essere ritenuto tale deve forzatamente durare quasi tre ore, A Real Pain affascina anche per i suoi tempi contenuti, capaci di farci riflettere in profondità sulle terrificanti tragedie dell’umanità, come l’Olocausto, o sui non meno devastanti drammi quotidiani.
A REAL PAIN di Jesse Eisenberg. Con Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan, Liza Sadovy
Produzione: TSG Entertainment, Topic Studios; Distribuzione: Searchlight; USA, Polonia, 2024
Commedia, Drammatico; Colore
Durata: 1h 30min
Fonte: ToscanaOggi.it del 11/03/2025