di Pawo Choyning Dorji
Genere: Commedia. Origine: Bhutan, Francia. Distribuzione: Officine UBU. Interpreti: Tandin Wangchuk, Deki Lhamo, Pema Zangmo Sherpa, Tandin Sonam, Harry Einhorn, Choeying Jatsho, Tandin Phubz, Yuphel Lhendup Selden, Kelsang Choejay.
C’era una volta in Bhutan di Pawo Choyning Dorji, è ambientato nel 2006, anno in cui il Regno del Bhutan ha dato inizio alla sua transizione in favore della democrazia, segnando una vera e propria svolta storica per il Paese. Questo racconto corale segue i monaci,
gli abitanti dei villaggi e delle città e le avventure di uno sfortunato straniero in questa democrazia neonata, che non ha mai conosciuto un’elezione e deve educare il popolo al voto. Un popolo, quello del Bhutan, in cui le persone non sanno neppure la loro data di nascita e
si ritrovano ora a dover essere censite. Vengono raccontate diverse storie di personaggi emblematici alle prese con qualcosa che non conoscono e di cui molti diffidano. Appassiona e diverte C’era una volta in Bhutan, seguendo il tracciato della vera storia con
immersione fiabesca e qualche spunto vicino alla commedia degli equivoci. C’è una grammatica dell’immagine delicata e precisa dietro la regia di Dorji, forte di una visione cristallina e di un’ideale stilistico che abbraccia popolare e indipendente, eleganza e commerciale, spostandosi senza troppe soluzioni di continuità da oriente a occidente e inglobando ispirazioni artistiche più o meno universali. Il regista vuole entrare nel vivo della transizione democratica e raccontare i paradossi (a volte assurdi, altre volte esilaranti) di un paese per nulla abituato alle scelte e poco aperto al capitalismo. Un territorio del tutto inesplorato dove consegnare il potere direttamente in mano al popolo è una novità e crea la curiosità di capire cosa riserverà un futuro tanto diverso.