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RESTA CON ME

di Baltasar Kormákur

 

(Adrift) REGIA: Baltasar Kormákur. SCENEGGIATURA: Aaron Kandell, Jordan Kandell, David Branson Smith. INTERPRETI: Shailene Woodley, Sam Claflin, Grace Palmer, Jeffrey Thomas, Tami Ashcraft, Elizabeth Hawthorne, Kael Damlamian, Zac Beresford. FOTOGRAFIA: Robert Richardson (Formato: Cinemascope/Colore).  MUSICA: Hauschka. PRODUZIONE: Huayi Brothers, Lakeshore Entertainment, Rvk Studios, Stx Entertainment. DISTRIBUZIONE: 01 Distribution. GENERE: Drammatico. ORIGINE: USA. ANNO: 2018.  DURATA: 105’.

 

 

Tami Oldham e Richard Sharp sono una coppia di giovani innamorati, pronti a trascorrere la vita insieme. Durante un viaggio verso Tahiti, a bordo di una barca a vela, si imbattono in un uragano. Tami perde conoscenza e al suo risveglio, la barca è stata distrutta e Richard è gravemente ferito. Senza mezzi di comunicazione e a settimane di distanza dal porto più vicino, Tami deve lottare per la vita. Tratto da una storia realmente accaduta, il film è congegnato come una serie di scatole cinesi, in cui la verità si fa piano piano strada e viene alla luce, ma è anche una storia di innegabile coraggio.

*Le storie vere al cinema, si sa, sono particolarmente affascinanti, soprattutto se raccontano vicende di persone comuni che, catapultate in circostanze straordinarie, scoprono dentro di sé risorse inimmaginabili. È il caso del film Resta con mediretto da Baltasar Kormákur, interpretato dagli emergenti Shailene Woodley e Sam Claflin e tratto dalla storia vera di Tami Oldham e del suo fidanzato Richard (raccontata anche in un romanzo autobiografico) che salpati da Tahiti sotto un cielo stellato, vengono sorpresi nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico da un terribile uragano. Nel film la protagonista Tami perde i sensi e al suo risveglio trova la barca distrutta e Richard gravemente ferito. Senza mezzi di comunicazione e lontanissima dal porto più vicino, la ragazza deve salvare se stessa e l’uomo che ama affrontando il mare, la fame, la paura per 41 lunghissimi giorni. In anteprima a Giffoni, che quest’anno si è dato come tema di riflessione proprio l’acqua, il film è stato presentato dallo stesso Claflin, di nuovo a Festival dopo due anni. «Quella di Tami e Richard è una bellissima storia d’amore – ha detto l’attore, che presto ritroveremo in “The Corrupted”, molto simile a quella che vivo con mia moglie, ricca di passione e povera di contrasti. Una storia che spero invogli gli spettatori a sperare di diventare persone migliori, a tirare fuori tutto ciò che di bello hanno dentro». La preparazione al ruolo è stata dura. «Quando sono approdato alle isole Fiji per girare il film – continua l’attore – arrivavo da un set dove avevo messo su 12 chili. Sono morto di fame per poter dimagrire e ho sofferto moltissimo il mal di mare, ma il bello è che Shailene e io abbiamo avuto molta libertà nel definire i nostri personaggi, nonostante si riferiscano a persone reali. Ma poi mi sono commosso quando Tami, sentendomi parlare e vedendomi muovere, mi ha detto che sembravo proprio Richard». Se il 90% del film è stato girato al largo delle Fiji, le gigantesche onde alte 30 metri che si abbattono sull’imbarcazione sono state invece molto efficacemente create al computer. Storie come questa, secondo Claflin, hanno molto da insegnare al giovane pubblico. «I giovani non amano essere trattati come bambini, ma come gli adulti di domani. E ci sono film che sono in grado di raccontare molto del mondo. In altre parole, il cinema offre la straordinaria opportunità di far riflettere su temi cruciali anche i più giovani, dando loro una mano a orientarsi nella grande mole di informazioni che ricevono ogni giorno».

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