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LA FORMA DELL’ACQUA

di Guillermo del Toro

 

(The Shape of Water) REGIA: Guillermo del Toro. SCENEGGIATURA: Guillermo del Toro, Vanessa Taylor. INTERPRETI: Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Octavia Spencer, Michael Stuhlbarg, Doug Jones, David Hewlett, Nick Searcy, John Kapelos. FOTOGRAFIA: Dan Laustsen (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Alexandre Desplat. PRODUZIONE: Guillermo Del Toro, J. Miles Dale per Double Dare You. DISTRIBUZIONE: Fox. GENERE: Drammatico. ORIGINE: USA. ANNO: 2018. DURATA: 123’.

 

L’America fiabesca e poetica, fantastica e romantica dipinta da Guillermo Del Toro in La forma dell’acqua conquista il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e la candidatura a 13 Premi Oscar tra cui quello per il Miglior Film. Riconoscimenti meritatissimi per un film che è una sorprendente storia d’amore tra una giovane donna muta, addetta alle pulizie e una misteriosa creatura acquatica. Il racconto invita alla gentilezza, alla compassione e all’accoglienza del diverso. Guillermo Del Toro è uno dei registi, sceneggiatori e produttori più apprezzati del cinema contemporaneo. Nel corso degli anni è stato capace di costruirsi uno stile personalissimo e riconoscibile e di alternare con grande padronanza film più intimi e personali a grandi spettacoli di intrattenimento. Da sempre amante dell’horror e del fantasy, ha saputo creare una sorta di magica commistione fra questi due generi facendo leva su un immaginario visivo gotico potentissimo, ricco di suggestioni e di grande appeal. In questo film Del Toro abbandona la seconda guerra mondiale, in cui erano ambientati i suoi due più grandi film, “Il labirinto del fauno” e “La spina del diavolo”, per spostarsi nell’ America degli anni sessanta, durante la guerra fredda, in cui una solitaria e introversa Elisa è costretta ad una vita di silenzio a causa del suo mutismo, all’interno di un laboratorio governativo nel quale lavora come donna delle pulizie. Insieme alla sua amica e simpatica collega Zelda, scoprirà un esperimento segreto che cambierà per sempre la sua vita, portandola a contatto con una realtà fantastica ricca di fascino e mistero.

* La forma dell’acqua è una favola adulta, intrisa di passione cinefila e in grado di lanciare un messaggio di tolleranza e di amore che risuona fortissimo nel nostro presente. Con i piedi piantati nell’America dei primi anni Sessanta, guardando a classici immortali come “La Bella e la Bestia” come a B-Movie di culto come “Il Mostro della Laguna Nera”, Guillermo del Toro trova la quadra della sua ricerca estetica e tematica, supportato da un cast azzeccatissimo e in grande forma. Il suo è un film di emozioni e sentimenti, di amore, capace di farsi anche discorso politico senza mai diventare per questo pedante o retorico e che ha la capacità di restituire al nostro sguardo lo stupore infantile che forse abbiamo perduto. Già dalla primissima carrellata di apertura è chiaro il potere visionario e la grande capacità tecnica di questo regista, ma stavolta, a differenza dell’ultimo “Crimson Peak”, non si ferma soltanto alla forma ed anzi arriva a toccare la sostanza più pura del cinema, ovvero l’emozione. È incredibile come Del Toro riesca sempre e in ogni modo a credere fortemente in quello che mette in scena. La sua più grande qualità è proprio quella di sospendere la realtà per costruirci un vero e proprio mondo immaginario che poi colora di mille sfumature dettagliatissime ed eleganti. Ma la vera magia è che riesce poi a trascinare lo spettatore con una forza dirompente. Si tratta di camminare in equilibrio sul filo sottilissimo tra realtà e finzione, tra assurdità e poesia, e lui nel farlo sembra un funambolo cinematografico di una maestria rara.

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