di Léa Domenach
Genere: Commedia. Origine: Francia. Distribuzione: Europictures. Interpreti: Catherine Deneuve, Sara Giraudeau, Denis Podalydès, Artus, Michel Vuillermoz, Olivier Breitman.
La Moglie del Presidente, opera prima di Léa Domenach vede protagonista Bernadette Chirac (Catherine Deneuve), moglie di Jacques Chirac (Michel Vuillermoz), Presidente della Repubblica francese dal 1995 al 2007. Quando suo marito vince le elezioni presidenziali del 1995, Bernadette è una figura in ombra. Sempre considerata poco carismatica e antiquata, una volta entrata all9Eliseo decide di ribaltare questa immagine di sé. Estremamente attiva politicamente e socialmente accanto al marito, inizia a sfruttare i media e il loro potere divulgatore per farsi conoscere meglio e per promuovere le sue attività.
Riesce così, in breve tempo a diventare una protagonista imprescindibile dei mezzi di comunicazione francesi e a prendersi la sua rivincita. Bernadette Chirac rimane al giorno d’oggi la prima e unica first lady francese ad aver ricoperto cariche istituzionali. La moglie del presidente racconta la forza e la determinazione femminile necessarie ad emergere in un mondo guidato dagli uomini. Ispirata alla realtà, ma con libertà pronta a prendersi licenze cinematografiche gustose e non banali, è una commedia sulla presa di coscienza di una donna ritenuta già fuori dal tempo e dal mondo negli anni 990, e come tale sottovalutata, non certo dai francesi che impararono negli anni ad amarla e rispettarla, ma soprattutto a godersi le sue divagazioni dai dettami del protocollo, brillanti e inattese. La moglie del presidente è un film coloratissimo e un po’ pop. Azzeccatissima poi la scelta di raccontare tutto con ironia attraverso la doppia chiave della satira e della commedia, con l9aggiunta di qualche immagine d’archivio (come l9incontro con Hillary Clinton a Corrèze) e un coro che spesso la accompagna rendendo omaggio al suo lato religioso. Una scelta che rende ancor più sentita questa storia di emancipazione femminile portata avanti con indosso un tailleur color rosa acceso e a colpi di autobiografie dai titoli strani: Memorie di una tartaruga. Se Catherine Deneuve giganteggia con il suo atteggiamento sornione e irresistibile, al suo fianco c’è un cast di sicuro livello che impreziosisce questo piacevole film.