In

FERDINAND

di Carlos Saldanha

Ferdinand è un giovane toro dal cuore grande e gentile, che adora stare seduto sotto gli alberi e annusare fiori profumati invece di battersi a cornate come usano i suoi simili. Tuttavia, essendo grande e forte, un giorno viene scambiato per una toro da combattimento e, dopo essere stato catturato, finisce in Spagna per essere impiegato nelle corride. Ferdinando, però, non vuole combattere nell’arena ed è deciso a tornarsene a casa sua. Così, insieme a una squadra di animali emarginati si avventura in un lungo viaggio di ritorno… Non è la prima volta che “La storia del Toro Ferdinando”, classico letterario per ragazzi bandito in Spagna e in Germania negli anni del nazismo, è stato adattato per il grande schermo. Successe nel 1938 prodotto da Walt Disney e vinse il premio Oscar per la categoria animazione. Con Ferdinand, questa bella storia per i più piccoli, ritorna quanto mai attuale nella versione di uno dei registi di punta di un grande studio (Fox Animation Studios) Carlos Saldanha. Il piccolo Ferdinand è presentato sin dall’inizio come una specie di alieno al confronto con l’arrogante Valiente e i suoi amici. Loro smaniano dalla voglia di crescere e di entrare nell’arena per diventare degli eroi come i loro padri. Al contrario Ferdinand riesce a scappare da un posto che non sente suo. Da questo prologo si dipana tutta la narrazione che passa per l’adozione del cucciolo da parte di una graziosa bambina e del suo papà che vende fiori. Il ritorno forzato del nostro eroe cresciuto e diventato imponente apre metaforicamente una parentesi sulle difficoltà del diventare grandi e affrontare la dura realtà. Il regista brasiliano è bravo nel descrivere un universo di animali che sono forse più umani degli umani. È molto ben riuscita la figura della capra/coach Lupe che fa solo danni. La fuga degli animali dalla fattoria ricorda molto quella di “Galline in fuga”, piccolo capolavoro dell’animazione del 2000. Ferdinand è veramente un bel film. Come dice il sottotitolo italiano, “toro scatenato, divertimento assicurato”. Questo toro è diverso da tutti gli altri e non si vergogna della sua diversità. Non ha gli stessi interessi dei suoi coetanei e per questo viene deriso e criticato. Ma chi lo dice che tutti dobbiamo avere sempre gli stessi interessi? Anche se siamo diversi, possiamo essere amici. La cosa più importante è che non importa dove siate, se veramente credete in qualcosa e lo avete nel cuore, allora dovete seguire il vostro sogno.

* Ferdinand riesce egregiamente a veicolare un messaggio pacifista e ambientalista. Ferdinand ha un cuore gentile e lo dimostra con tutti. La resistenza passiva del toro Ferdinand davanti al prode torero Primero è un tripudio di colori e di animazione di eccellente livello. Si può dire senz’altro che la più recente trasposizione dalla carta all’animazione di un libro osteggiato da varie dittature in passato è un ottimo prodotto per famiglie che riesce a coniugare il divertimento con l’educazione a temi importanti come il pacifismo e la comprensione per l’altro.

(Ferdinand) REGIA: Carlos Saldanha. SCENEGGIATURA: Ian Southwood, tratto dal libro “La storia del toro Ferdinando” di Leaf Munro e Robert Lawson. MONTAGGIO: Harry Hitner (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: John Powell. PRODUZIONE: Blue Sky Studios, Davis Entertainment, Twentieth Century Fox Animation Studios. DISTRIBUZIONE: Fox. GENERE: Film d’animazione. ORIGINE: USA. ANNO: 2017. DURATA: 106’. – JUNIOR CINEMA: Baby – Teens.

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca