“LA SALA PROFESSORI” quella scuola dove si educa alla libertà e alla non violenza
Per il regista Çatak la soluzione alla crisi del sistema educativo passa anche attraverso saper fare sintesi su quale atteggiamento tenere nei confronti di chi infrange le regole
di Lorenzo Pierazzi
Una sanzione nei confronti degli studenti, qualsiasi sia stata l’infrazione commessa, rappresenta sempre un enorme fallimento per l’istituzione scolastica. Lo sa bene Carla Novak, insegnante di matematica e educazione fisica, protagonista de La sala professori del regista tedesco di origini turche Ilker Çatak. Carla è amata dai suoi alunni, ha modi di fare gentili, sa elogiare con entusiasmo i primi della classe ma anche proteggere con decisione i più deboli. Tutto fila (abbastanza) liscio fino a quando per porre fine a una serie di sparizioni di denaro nella sala dei professori, Carla lascerà volontariamente il computer con la videocamera accesa per riprendere in flagrante il ladro. Un gesto dettato da finalità nobili che si rivelerà però letale: colleghi in subbuglio, la presunta colpevole (madre dello studente modello) allontanata dalla scuola, studenti della classe che si rifiutano di lavorare durante le sue ore di lezione. Senza contare il ruolo giocato nella vicenda dalle famiglie, pronte a chiederne la testa senza condizioni. Dalla vicenda, Carla ne uscirà distrutta poiché si è trovata ad applicare (involontariamente?) quegli stessi metodi investigativi che odiava e che adoperavano i suoi colleghi sui ragazzi indisciplinati.
Con La sala professori Ilker Çatak ha realizzato un film che mostra uno spaccato reale di vita scolastica, senza calcare troppo la mano sulla messa in scena dei buoni sentimenti o sulla retorica stereotipata che talvolta contraddistingue la scuola narrata al cinema. Nel solco tracciato da La classe di Laurent Cantet come dal sorprendente Nemico di Classe di Rok Bicek, La sala professori si propone infatti come una credibile rappresentazione delle dinamiche che oggi intercorrono tra educatori e studenti, tra scuola e famiglie, tra aula e mondo che la circonda. Una microsocietà nel mezzo della quale si posiziona la stanza dove i professori, quando non impegnati in classe, trascorrono il loro tempo libero, speso a fortificare le loro amicizie o a ingigantire le loro distanze, a porsi in maniera autoreferenziale al centro del progetto pedagogico o a concentrare le proprie attenzioni verso i bisogni degli studenti. Un luogo di incontro simile ad un’abitazione dove gli insegnanti si muovono come se fossero i membri di una grande comunità laica. Uno spazio vitale che appartiene soprattutto alla cultura scolastica dei paesi del nord, dove la stanza è arredata con tanto di cucina, forno a microonde e divanetti per la lettura, al contrario del nostro paese dove è spesso un angusto ambiente di passaggio o, al meglio, un luogo silenzioso dove correggere i compiti senza essere disturbati.
La scelta stilistica del regista di filmare la vicenda nel formato 4:3, libera l’inquadratura dagli oggetti di lato e sullo sfondo ponendo lo sguardo della macchina da presa esclusivamente sui volti smarriti e innocenti dei protagonisti. La colonna sonora rimane sempre educatamente in secondo piano, fatta salva la sequenza finale che, con tanto di sedia gestatoria e cubo di Rubik da risolvere, accarezza lo spettatore con le deliziose note di Felix Mendelssohn Bartholdy. La sala professori è una pellicola che tratta temi profondi come il concetto di giustizia e il disagio crescente di una società multietnica, ma soprattutto il tema dell’importanza che riveste la scuola come luogo che educa alla libertà. Un luogo in cui si lotta ogni giorno per affermare il rispetto dell’altro e per ripudiare la violenza come strategia educativa nei confronti di chi infrange le regole.
LA SALA PROFESSORI [Das Lehrerzimmer] di Ilker Çatak. Con Leonie Benesch, Michael Klammer, Rafael Stachowiak, Anne-Kathrin Gummich, Eva Löbau, Kathrin Wehlisch
Produzione: if… Productions, Arte, Zweites Deutsches, Fernsehen; Distribuzione: Lucky Red; Germania, 2023
Fonte: ToscanaOggi.it del 26/03/2024