LO HOBBIT: UN VIAGGIO INASPETTATO
di Peter Jackson
(The Hobbit – part 1) REGIA: Peter Jackson. SCENEGGIATURA: Fran Walsh, Philippa Boyens, Peter Jackson, Guillermo del Toro dal romanzo di J.R.R. Tolkien. INTERPRETI: Cate Blanchett, Orlando Bloom, Martin Freeman, Richard Armitage, Aidan Turner. FOTOGRAFIA: Andrew Lesnie (Formato:Cinemascope/Colore- 3D). MUSICA: Howard Shore. PRODUZIONE: Wingnut Films, New Line Cinema, Metro-Goldwyn-Mayer (Mgm), 3foot7. DISTRIBUZIONE: Warner Bros. GENERE: Fantasy. ORIGINE: Nuova Zelanda. ANNO: 2012. DURATA: 173’. – (Junior Cinema: Teens)
Si articolerà in tre film ambientati nella Terra di Mezzo, sessant’anni prima delle vicende narrate ne “Il signore degli anelli”, già adattato per il grande schermo da Jackson e dalla sua squadra nella trilogia culminata con un Oscar per l’episodio “Il ritorno del re”. La storia di questo primo episodio racconta il viaggio del protagonista Bilbo Baggins, coinvolto in un’epica ricerca per reclamare il Regno Nanico di Erebor, governato dal terribile drago Smaug. Reclutato per questa missione da Gandalf il Grigio, Bilbo si ritrova al seguito di tredici nani capeggiati dal leggendario guerriero Thorin Scudodiquercia. Il viaggio li conduce per terre piene di pericoli e avventure, abitate da Goblin e Orchi e implacabili Wargs. Insieme dovranno raggiungere l’Est e le aride Montagne Nebbiose, ma prima dovranno sottrarsi ai tunnel dei Goblin, dove Bilbo incontra una creatura che gli cambierà la vita per sempre… Gollum. Solo con Gollum, Bilbo non solo si scoprirà così ingenuo e coraggioso al punto da sorprendere persino se stesso, ma riuscirà a impossessarsi del “prezioso” anello di Gollum che possiede qualità inaspettate ed utili… un semplice anello d’oro, legato alle sorti della Terra di Mezzo in modo così stretto che Bilbo non può neanche immaginare….
J.R.R. Tolkien era uno stimato studioso di antica letteratura sassone a Oxford quando nel 1931/32, rivolgendosi come ideali lettori ai suoi bambini, scrisse ‘The Hobbit’. Pubblicato nel 1937, il successo del fantasy produsse quel sequel epico e grandioso che è ‘Il Signore degli Anelli’; nel corso della lunga gestazione della saga, in vista di anticiparne o sottolinearne temi portanti (fra cui il motivo dell’anello), Tolkien si trovò ad apportare alcuni ritocchi a ‘The Hobbit’. Avendo fatto il percorso inverso a quello dello scrittore, il regista Peter Jackson si è confrontato con il problema opposto di rispecchiare la vena leggera, buffa, ironica del prequel, senza tradire lo spirito della trilogia realizzata fra il 2001 e il 2003 con straordinario riscontro di pubblico; mentre la scelta di suddividere in tre puntate ‘The Hobbit’ (in uscita da qui al 2014) è stata probabilmente motivata dalla necessità di recuperare gli ingenti costi di produzione, distribuendo la spesa e moltiplicando gli incassi. Tali considerazioni nulla tolgono al valore di questo primo capitolo, che è la conferma di un’alta professionalità e di una indubbia capacità creativa. Se Tolkien è riuscito da par suo a dar vita a un mondo di fantasia popolato di mitologiche creature – elfi, orchi, gnomi, goblin, draghi – bisogna riconoscere al cineasta neozelandese di aver saputo trasporre dalla pagina allo schermo questo universo con coerente e affascinante forza immaginifica. Da sottolineare alcuni aspetti tecnici innovativi: un 3D di grande impatto visivo e la tecnologia a 48 fotogrammi al secondo, contro i 24 utilizzati normalmente, che regala una nitidezza senza precedenti sul grande schermo.
* Tolkien ha creato con i suoi romanzi un universo fantasioso che, comunque, presenta rimandi continui alla realtà e, soprattutto, possiede, oltre all’indubbia potenza visionaria, rimandi di carattere spirituale e simboli che nobilitano il racconto. Anche il film, pur nella prevalenza degli effetti speciali, mantiene una certa fedeltà al racconto e riesce a far trapelare quei riferimenti cari allo scrittore e utilissimi allo spettatore per interpretarne il mondo e il messaggio.