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Un piano perfetto

UN PIANO PERFETTO 

In una famiglia particolarmente superstiziosa esiste la convinzione che il marito ‘buono’ , quello che dura tutta la vita non è mai il primo; questa è una maledizione che si perpetua da alcune generazioni. Isabelle, una delle figlie è innamorata di un bel dentista che vorrebbe sposare ,ma,vista la maledizione, deve trovare qualcuno con cui convolare a nozze e da cui divorziare subito dopo prima del desiato matrimonio.

Il ‘pollo’ è un estroverso personaggio , un giornalista russo particolarmente originale sia nei suoi lavori che nel suo stile di vita assolutamente non convenzionale. Isabelle riuscirà con un matrimonio ‘masai’ a sposare Jean-Yves  che tornato in Francia reclama la sposa la quale , nel frattempo , si era dileguata. Si tratta adesso di trovare il modo di ottenere il divorzio.

A questo punto le gags si moltiplicano e talvolta risultano simpatiche , ma tutta la storia è assolutamente ordinaria e , anche se non detto, è possibile immaginare ogni evoluzione della storia . L’interpretazione dei due protagonisti è buona ma si sviluppa sempre sullo stesso registro così come la vicenda che non ha mai momenti di di particolare emozione. Un po’ strano il modo di presentare la storia come una racconto della sorella all’amica invitata a cena e che si era appena separata  dal marito. Come finirà alla inconsolabile ospite ? Sia accettano scommesse.

Il regista Pascal Chaumeil è al suo secondo lavoro dopo il piacevole  ‘Truffacuori’ di due anni fa che tratta un tema assolutamente simile ma con più freschezza ed originalità. ‘Un piano perfetto‘ risulta un lavoro ‘senza infamia e senza lode’ che può essere tranquillamente programmato , basta non aspettarsi  particolare affluenza visto anche lo scadente risultato al botteghino.

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