GENERE: Drammatico, Thriller REGIA: Jacques Audiard SCENEGGIATURA: Jacques Audiard, Thomas Bidegain ATTORI: Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Céline Sallette, Bouli Lanners, Corinne Masiero, Jean-Michel Correia, Armand Verdure FOTOGRAFIA: Stéphane Fontaine MONTAGGIO: Juliette Welfling MUSICHE: Alexandre Desplat PRODUZIONE: Page 114, Why Not Productions, France 2 Cinéma, Les Films du Fleuve DISTRIBUZIONE: BIM PAESE: Belgio, Francia 2012 DURATA: 120 Min FORMATO: Colore
Due personaggi particolari e caratterialmente diversi entrano in relazione: lui un omone con un figlio di 5 anni che cerca di sbarcare il lunario con lavori occasionali non escludendo quello di combattente in incontri clandestini dove le persone si massacrano guadagnando qualche migliaio di euro; lei una bella ragazza ammaestratrice di orche in un acquario che per un incidente di lavoro si trova a perdere entrambe le gambe, dal ginocchio in giu. Lui è un tipo senza alcun ideale o scrupoli , combatte per i soldi, ha rapporti con le donne per una pura soddisfazione fisica: nessun sentimento neppure per il figlio che , eppure, lo adora. Lei inizia un rapporto che forse potrebbe chiamarsi di amore, ma che si estrinseca solo in puri rapporti sessuali finché, dopo una sequenza di fatti senza particolare peso nel racconto, avviene l’unico fatto qualificante del film: mentre padre e figlio giocano su un lago ghiacciato , il piccolo cade in un’apertura del ghiaccio. Il padre , disperato, riesce a rompere il ghiaccio a pugni fratturandosi le mani e recuperare il figlio che all’ospedale si riprende. Il lieto fine serve, forse, solo a dire che il padre insensibile ha capito il valore del figlio solo adesso che ha corso il rischio di perderlo. Anche lei scopre un amore aprendo un orizzonte nel suo egocentrismo.
Tutto il film si svolge lento con fatti ed avvenimenti che solo con fatica cercano di costruire una storia e dove tutto quello che succede non contribuisce a creare un quadro unitario. Per circa due ore si cerca di dare un senso a ciò che si vede , ma le due vicende rimangono scollegate per quanto i personaggi sono studiati psicologicamente ed interpretati con passione .
Dal punto di vista tematico potrebbe essere interessante l’analisi del problema di come un handicap possa essere superato dalla forza di volontà di chi non si arrende e che ha , ad un tempo, una motivazione affettiva. Non che non sia interessante la descrizione del contesto in sui operano i due personaggi solo che essi continuano a mantenere un senso a sé stante così la storia il film potrebbe essere la storia di Alì ma potrebbe essere pure quella di Stephanie: i racconti i interagiscono costruttivamente-
Viene in mente il film di Olivier Nakache“Quasi amici” dove è trattata la capacità di avere un rapporto con un handicappato senza farsi condizionare dal suo stato, ma nel nostro caso questo aspetto non è affrontato.
Credo questo film sia utilizzabile , tutt’al più, per attività culturale con moderatori seriamente preparati.